Dopo il permesso di mettersi al volante di un automobile, le autorità saudite rompono un altro storico tabù e, soprassedendo ai rigidi dettami comportamentali imposti dalla shaaria e dalla nomenclatura propedeutica a secoli e secoli di convenzioni sessiste, apre i cancelli degli stadi anche alle donne. Per la prima volta, infatti, anche loro potranno assistere dagli spalti a una partita del campionato di calcio locale.
Il match ‘evento’, allora dell’ingresso agli spalti delle donne, è in programma venerdì al King Abdullah International Stadium di Gedda e vedrà fronteggiarsi Al-Ahli e Al-Baten. Non solo: come ha annunciato in una nota il Centro per le comunicazioni internazionali, legato al ministero saudita della Cultura e dell’Informazione, oltre alla partita di venerdì, le donne potranno assistere anche ad altri due incontri: quelli tra Al-Hilal e Al-Ittihad, in programma sabato nella capitale Riad, e tra Al-Ittifaq e Al-Faisaly, previsto giovedì 18 gennaio a Dammam.
Da notare che l’Arabia Saudita resta comunque il Paese della segregazione dei sessi, dove molti edifici hanno ingressi separati per donne e uomini ed è il Paese in cui le donne sono sottoposte al sistema della tutela: affidata ai ‘guardiani’ delle saudite – i padri, i mariti, i fratelli – che devono concedere loro il permesso anche per studiare o viaggiare. Entrare allo stadio, insomma, è forse l’ultimo dei desideri delle donne saudite…