Mostra Basquiat a Roma al Chiostro del Bramante

L’arte di Basquiat e la sua NY in mostra a Roma

Apre oggi al Chiostro del Bramante a Roma, una sensazionale mostra dedicata al genio di Jean Michel Basquiat e al suo rapporto con la città di New York. Figura iconica e controversa della cultura newyorkese degli anni Ottanta, da oggi Basquiat è al centro di una grande mostra che racchiude alcune delle sue opere più importanti, appartenenti alla Mugrabi Collection,una delle raccolte di arte contemporanea più grandi al mondo.

Fino ai primi di luglio sarà possibile ammirare 100 opere in esposizione: olii, acrilici, disegni, serigrafie e ceramiche( su cui l’artista ha dipinto ironicamente i volti di alcune celebrità), tra cui spiccano le grandi tele che raccontano il suo rapporto con la Grande Mela e alcune opere che testimoniano le importanti collaborazioni con Andy Warhol. Si tratta di una ampia collezione di opere realizzate tra il 1981 e il 1987 ovvero l’ arco temporale in cui si dipana quasi tutta la turbolenta e sofferta parabola artistica ed esistenziale di Basquiat.

Basquiat  al Chiostro del Bramante
Ma chi era Jean Michel Basquiat? Writer e pittore statunitense, fu uno dei massimi esponenti del graffittismo americano e della street art, riuscendo a portare, insieme a Keith Haring, questo movimento dalle strade metropolitane alle gallerie d’arte. Basquiat inizia a manifestare interesse per il disegno fin da piccolissimo a quattro anni, ispirato dai cartoni animati televisivi disegna ovunque. Un amore per l’arte trasmessogli dalla madre, la quale lo accompagna spesso al Brooklyn Museum, al Metropolitan Museum ed al Museum of Modern Art di New York, e affermò sempre di essere profondamente legato proprio a Brooklyn e a NY. A soli 8 anni venne investito e quindi operato, così durante la lunga degenza in ospedale la madre lo “intrattenne” con un testo di anatomia – Gray’s Anatomy di Henry Gray– che lo colpì moltissimo al punto che successivamente riportò nelle sue opere molti elementi anatomici.
Basquiat - Chiostro del Bramante
A 17 anni scappò di casa in seguito al divorzio dei suoi genitori, e visse per strada insieme all’ amico Al Diaz . In questo periodo con lo pseudonimo di SAMO acronimo di Same old shit (sempre la stessa merda), diventa un graffittista molto noto. Basquiat sente fortissimo il bisogno di esprimersi e di lasciare un segno perciò sceglie i muri della sua città per poter dare libero sfogo al suo genio creativo ma presto abbandonerà il modo dei writers per dedicarsi ad altre forme espressive interrompendo il sodalizio con Diaz.

BasquiatPer caso un giorno mentre cerca di guadagnarsi da vivere vendendo cartoline da lui decorate incontra Andy Warhol e poco più tardi Keith Haring che da allora sarà suo amico per tutta la vita. Questi incontri gli cambiano la vita aprendogli le porte della factory della Pop art, grazie a cui divenne celebre anche presso il grande pubblico e che sopratutto fu il trampolino per portare le sue opere dai muri della città alle più importanti gallerie newyorkesi e internazionali.”Graffitista solo in apparenza, in realtà scriveva poesie di strada sulla tela, con ritmi sincopati che avevano dei legami con la musica Hip Hop e con il Jazz, fra rappresentazioni crude e stilizzate. Nonostante la profonda differenza espressiva tra i due, Warhol seppe intravvedere dei punti di contatto tra il suo lavoro e quello di Basquiat. Erano gli anni ‘80, quelli dell’ascesa del post modernismo e fecero delle ‘collaboration, ma proprio a causa di questo lavoro condiviso e di alcune critiche ricevute, si ruppe quel rapporto quasi paterno con Andy Warhol. Uno dei grandi dispiaceri di Basquiat fu proprio quello di non riuscire a far pace con il suo mentore, prima che questo morisse.” Così racconta la collaborazione tra i due il curatore della mostra Gianni Mercurio su Repubblica. Basquiat conosceva tre lingue e condusse una vita fatta di genio e sregolatezza: il forte consumo di droghe e il disagio psichico che ne seguì misero in ombra gradualmente il suo valore come artista fortemente rivoluzionario facendolo ricordare soprattutto per le amicizie celebri con Andy Warhol, John Lurie, Arto Lindsay, Keith Haring e persino Madonna.
Basquiat muore di overdose a soli ventisette anni nel 1988 ed anche se la sua attività artistica prende forma nell’arco di una sola decade, in questo breve periodo la sua febbrile attività lo ha portato a produrre un vasto corpus di opere caratterizzate da un segno e uno spirito unici che lo hanno reso uno dei grandi testimoni della sua epoca.

La mostra” Jean Michel Basquiat – New York City” al Chiostro del Bramante:

L’intento della mostra(promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e organizzata da DART Chiostro del Bramante e Gruppo Arthemisia in collaborazione con la Mugrabi Collection) è restituire al pubblico tutta la forza e la grandezza dell’artista Basquiat, cercando di far comprendere e approfondire tramite il percorso espositivo alcune delle tematiche ricorrenti nelle sue opere come le radici afro-americane, la musica e il jazz, il desiderio di fama e riconoscimento, lo sport e la fragilità umana che traspare da molti dei suoi autoritratti.

Le sue opere caratterizzate dall’uso di materiali poveri e da un segno grafico inconfondibile sono piene di rabbia. Il suo tratto unico viscerale e tribale, l’utilizzo delle parole,usate come parte integrante dei suoi dipinti o solo tratteggiate come segni grafici sullo sfondo e poi abilmente cancellate, con un furbo espediente per attrarre l’attenzione dello spettatore ne sono la cifra stilistica. Difficile da inquadrare in una sola corrente,lo stile di Basquiat è carico di rabbia ed incisività, portatore delle più disparate influenze culturali( tra cui ricordiamo l’arte greca, romana, africana ecc.). Definirlo solo un graffittista è riduttivo e fuorviante, è probabilmente più corretto avvicinare il suo linguaggio personalissimo alle istanze dell’ espressionismo astratto, poichè nelle sue opere padroneggia il linguaggio espressionista e carica la tela di emozioni estreme unite a una potente forza istintiva.

Afroamericano ed orgoglioso della sua identità razziale nella sua opera si scaglierà fortemente contro ogni forma di razzismo e di oppressione.
Basquiat infonde nelle sue opere quel carattere drammatico, quell’ energia e quella determinazione di denuncia sociale che aprirà una strada alle future generazioni di artisti di colore che dopo di lui verranno finalmente guardati con maggiore rispetto nell’ambiente dell’arte e fuori.

La mostra sarà al Chiostro del Bramante fino al 2 Luglio 2017, ed il pubblico potrà visitarla dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 20, mentre il sabato e la domenica dalle 10 alle 21. Il biglietto intero costa 13 euro, il ridotto 11 euro,( l’audioguida è sempre inclusa).

Mostra ” Jean Michel Basquiat- New York city “

Via Arco della Pace, 5, 00186 Roma
Orari: lun-ven 10- 20; sab-dom 10–21
Telefono: 06 6880 9035
http://www.chiostrodelbramante.it/

Valentina Franci

Circa Valentina Franci

Riprova

CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDI Il tempo de «L’Orologio» – Roma e il mondo 1944-50 | Promosso da Fond. Carlo Levi | 28-29 novembre Villa Altieri-Roma

Nei giorni 28 e 29 novembre 2024, presso la Sala Conferenze di Villa Altieri – …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com