L’assessore Segnana all’Anfass: dalla Provincia massima attenzione ai bisogni delle persone disabili

L’assessore provinciale alle politiche sociali e alla salute – assieme al dirigente generale del Dipartimento salute e politiche sociali Giancarlo Ruscitti, al dirigente dell’Umse Disabilita’ ed integrazione socio sanitaria Roberto Palanch e alla dirigente del Servizio Politiche Sociali Federica Sartori- ha incontrato stamani il presidente di Anfass onlus Luciano Anderle e la vice Mariella Bonzanini. L’incontro ha avuto come obiettivo principale quello di chiarire nuovamente l’approccio e i contenuti del documento elaborato a livello provinciale sul tema dei servizi socioassistenziali per le persone con disabilità, alla luce nella nota diffusa da Anfass la scorsa settimana. Un documento, è stato sottolineato, che è frutto di un lavoro condotto dall’amministrazione provinciale per circa un anno assieme alle Università di Trento e di Venezia- Ca Foscari e alla Fondazione De Marchi, e che è stato approvato sia dal Comitato per la programmazione sociale che dal Consiglio delle autonomie locali. L’obiettivo di questo lavoro capillare, realizzato per la prima volta in Trentino, con la collaborazione degli enti territoriali e delle comunità di valle, è acquisire elementi conoscitivi più ampi sulla situazione del territorio, al fine di ottimizzare i servizi rivolti ai disabili e alle loro famiglie, garantendo uniformità di prestazioni e dando risposte ancora più efficaci alle esigenze manifestate dalle diverse organizzazioni del terzo settore.

Puntuale e articolata la risposta dell’assessore Segnana e dai suoi collaboratori alle criticità formulate da Anffas. E’ stato chiarito innanzitutto che sul piano delle risorse finanziarie non vi sarà alcuna contrazione, che il modello proposto per la determinazione del costo dei servizi prevede specifici incrementi di retta, riconosciuti ai soggetti accreditati, per l’accoglienza di persone con bisogni di tipo sanitario, e differenti modalità di presa in carico e personalizzazione degli interventi a favore delle persone con maggiori e più complessi bisogni di natura comportamentale.

In sostanza il costo del servizio – definito secondo la scheda Sis, validata scientificamente e da tempo in uso presso realtà come Anfass – non è determinato in base all’ente gestore del servizio, ma dai profili di gravità e di conseguente bisogno di supporto manifestati dalle persone con disabilità prese in carico dai servizi.

Ma ciò che è più importante, è stato sottolineato dalla Provincia, è considerare il processo più generale che è stato messo in moto a partire dall’analisi effettuata sui bisogni del territorio, al fine di migliorare e integrare l’approccio socioassistenziale e  sanitario e garantire prestazioni omogenee in tutto il Trentino. Un processo che mette al centro i bisogni di ogni singolo utente, e che tutti gli attori coinvolti devono continuare a portare avanti assieme.

(mp)

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