Visita questa mattina dell’assessore provinciale alla salute, politiche sociali e cooperazione Mario Tonina all’A.P.A.S. di Spini di Gardolo, associazione provinciale di aiuto sociale per i detenuti, per i dimessi dagli istituti di pena e per le loro famiglie, che si occupa dell’inclusione sociale delle persone sottoposte a provvedimenti limitativi della libertà personale.
Tonina, accompagnato dal funzionario del Servizio Politiche sociali Fabrizio Gerola, è stato ricevuto dalla presidente di A.P.A.S. Maria Coviello, dal direttore della stessa associazione Aaron Giazzon, da alcuni volontari e dai lavoratori inseriti nel percorso di inclusione presenti nel laboratorio.
“Credo che le vostre iniziative, condivise con l’ente pubblico, siano un esempio di risorse finalizzate bene per contribuire a favorire il reinserimento di persone che hanno bisogno di percorsi di recupero e di un supporto in questa fase della loro vita. Il contributo di tanti volontari ha anche in questo caso un ruolo importante: il Trentino ancora una volta si distingue ed è giusto ricordare l’impegno e la dedizione di tante persone che garantiscono il loro aiuto in questo anno in cui Trento è capitale europea del volontariato. Attraverso la nostra speciale autonomia è giusto favorire percorsi di questo tipo”, ha detto Tonina ringraziando i vertici dell’associazione e i volontari e riprendendo la recente lectio degasperiana tenuta del vescovo di Perugia-Città della Pieve Ivan Maffeis, nella quale è stato sottolineato che “questi sono i valori e gli impegni che la parte politica si deve saper assumere nei confronti di chi ha bisogno”. “Il calore umano, la vera vicinanza possono fare la differenza e anche aiutare gli ex detenuti ad evitare di trovarsi, una volta fuori dal carcere, a riprendere percorsi sbagliati, dando loro la possibilità di intraprendere una nuova vita con fiducia e speranza”, ha detto ancora l’assessore.
A.P.A.S., nata a Trento nel 1985, ha come principale obiettivo quello di favorire il collegamento con i servizi territoriali delle persone in esecuzione penale, detenute o in misura alternativa, per promuovere un efficace processo di reinserimento sociale. Attua una serie di interventi che richiedono una gestione coordinata e unitaria per poter affrontare le problematiche delle persone private della libertà e poter così rispondere ai principali loro bisogni. Ad esempio, per l’accesso alle misure alternative sono requisiti necessari la disponibilità di un domicilio e di un’occupazione lavorativa. Attraverso il Centro di informazione, ascolto e sostegno si attuano interventi di segretariato sociale e sostegno individualizzato realizzati all’interno e all’esterno della Casa Circondariale mediante alcuni colloqui professionali di approfondimento e verifica della situazione specifica. Il Centro, inoltre, è articolato in diversi sportelli informativi organizzati anche in funzione del tipo di utenza e dei temi trattati.
Sono inoltre resi disponibili alcuni posti letto per un’accoglienza temporanea alle persone in esecuzione penale esterna o ex detenuti che necessitano di questo intervento.
Con il laboratorio per l’acquisizione dei pre-requisiti lavorativi si punta allo sviluppo di competenze trasversali, relazionali e lavorative, anche grazie al supporto di diverse figure tecniche e professionali. Sono diverse le aziende del territorio, soprattutto del settore cartotecnico ma anche di altri ambiti, che ricorrono alle prestazioni dei lavoratori dei percorsi di reinserimento grazie alle competenze specifiche e alle abilità manuali e tecniche da loro acquisite.
La buona organizzazione e gestione del laboratorio per l’acquisizione dei pre-requisiti lavorativi nel corso degli anni ha permesso un significativo aumento delle persone coinvolte. Ad esempio nel 2023 sono state accolte 29 persone e anche le entrate derivanti dalle commesse hanno subito un incremento, rafforzando così la sostenibilità economica del servizio in un’ ottica di welfare generativo. Infine, grazie all’attività di orientamento al mondo del lavoro offerta dall’associazione, alcune persone che hanno dimostrato buone abilità lavorative, sono state assunte dalle imprese. A.P.A.S. organizza anche iniziative di promozione sociale per sensibilizzare la comunità trentina sulle problematiche relative alla limitazione della libertà personale e per far conoscere le storie di persone che hanno potuto voltare pagina grazie all’opportunità di una nuova vita.