L’associazione TOR chiede un incontro urgente con il Sindaco:
Le meravigliose Beehives della Villa Comunale di Taormina sono a rischio crollo.
L’associazione Taormina Obiettivo Recupero chiede un incontro urgente con il Sindaco Mario Bolognari per la situazione a rischio delle beehives costruite a fine Ottocento dalla nobildonna inglese Florence Trevelyan Cacciola, patrimonio unico e inestimabile di Taormina, dei suoi cittadini e dei tanti turisti che la visitano ogni anno. Le torrette che abbelliscono il Parco Duca di Cesarò, polmone verde della città, giardino botanico ricco di piante e fiori particolari, sono in grave pericolo di crollo. Le piogge intense degli ultimi giorni infatti hanno peggiorato la già precaria situazione delle torrette in particolar modo di due di esse. L’associazione Taormina Obiettivo Recupero si era fatta carico oltre un anno fa, grazie ai suoi tecnici, – il Presidente, architetto Piero Arrigo, e i componenti del direttivo il geometra Ezio Carbone e il geometra Salvatore Lo Re -, di redigere una relazione sullo stato di precarietà in cui versavano le meravigliose strutture del Parco Duca di Cesarò per sensibilizzare le istituzioni. I tecnici inoltre quest’anno hanno realizzato un rilievo grafico e un progetto della torretta denominata D, attualmente una delle due a rischio crollo. Progetto consegnato a fine agosto all’ufficio tecnico del Comune di Taormina per essere presentato e ottenere il finanziamento POR. Il progetto purtroppo non rientra tra quelli presentati. L’associazione non discute le scelte amministrative e politiche ma è profondamente preoccupata per le beehives della Villa Comunale. Attualmente dopo l’ultimo sopralluogo di alcuni soci dell’associazione si è rivelato che la torretta D, quella soprastante i bagni pubblici, presenta a vista d’occhio ulteriore degrado dei componenti fittili dei pilastri portanti con distacco dei conci in mattoni eterogenei. Si rende dunque URGENTISSIMA una risarcitura degli stessi rimettendo in sito i componenti mancanti e una stiliatura dei giunti e delle vistose crepe che tendono ad allargarsi mediante resine idonee e collanti naturali pozzolanici anche in previsione di altre forti piogge nell’imminente stagione invernale.