Lavoro in cambio di prestazioni sessuali. Tante le donne che hanno ceduto a questo ricatto. Ben 842mila secondo l’Istat. Il dato è stato diffuso dalla ricercatrice Istat, Linda Laura Sabatini, durante un convegno sulla violenza sulle donne nei luoghi di lavoro.
I dati di tale ricerca indicano che circa 488mila donne hanno subito una richiesta di disponibilità sessuale, mentre 247mila ha avuto un ricatto sessuale esplicito all’assunzione. Per 234mila donne, secondo i dati del 2009, il ricatto è stato subito “per mantenere il posto di lavoro e per fare carriera”.
La maggior parte delle donne però, secondo Sabatini, ha cambiato lavoro volontariamente (il 57,2%). “Bisognerebbe domandarsi – ha detto – che cosa è successo negli anni della crisi”. Secondo l’Istat, il rischio di molestie sessuali ha riguardato nel complesso un milione 224mila donne, l’8,5% tra i 14 e i 65 anni. Per tale campione il posto di lavoro costituisce un vero e proprio pericolo rispetto alla possibilità di subire abusi sessuali. Secondo i dati Istat la molestia riguarda tutte le donne, ma in particolare colpisce quelle tra i 35 e i 54 anni con una maggiore frequenza per le donne che vivono da sole e le diplomate e le laureate. Sono colpite soprattutto le donne che lavorano nei trasporti, nelle comunicazioni e nella pubblica amministrazioni e le residenti nei centri medio-piccoli.