ROMA. Nel mese di agosto l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie è rimasto invariato rispetto al mese precedente,ed è aumentato dell’1,2%, rispetto ad agosto 2014. Complessivamente, nei primi otto mesi del 2015 la retribuzione oraria media, è cresciuta dell’1,1% rispetto al corrispondente periodo del 2014. Questi dati sono stati comunicati dall’Istat. Con riferimento ai principali macrosettori,ad agosto, prosegue l’Istat, le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell’1,7% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione, a causa del blocco dei contratti. I settori con la crescita maggiore delle retribuzioni tendenziali, sono: agricoltura (4%), energia e petroli, estrazione minerali, gomma, plastica e lavorazione minerali non metalliferi (3%) e metalmeccanico (2,7%). Variazioni nulle, si sono registrate nei settori del credito e assicurazioni, degli alimentari, bevande e tabacco. Alla fine di agosto 2015, evidenzia l’istituto di statistica, i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 62% degli occupati dipendenti e corrispondono al 59% del monte retributivo osservato. I dipendenti in attesa del rinnovo del contratto ad agosto erano 4,9 milioni, più di uno su tre (38%). Tra questi, 2,9 milioni lavorano nella pubblica amministrazione. L’attesa media per i lavoratori con il contratto scaduto supera i quattro anni per l’insieme dell’economia (56,3 mesi) e i tre anni per il settore privato (39 mesi). In ultimo l’istituto di statistica evidenzia, che i contratti in attesa di rinnovo sono 36, dei quali 15 nel pubblico.
Fabio D’Amora