“Fa piacere constatare che aumenta la schiera dei politici che si preoccupano delle conseguenze che possono derivare dallo sblocco dei licenziamenti a fine giugno.”, dichiara Cesare Damiano, già ministro del Lavoro e consigliere Inail. “Tra costoro – continua – c’è anche chi aveva aspramente attaccato la giusta idea del ministro Orlando di una proroga del blocco fino alla fine di agosto. Mi auguro che, nell’iter parlamentare, questa proposta venga nuovamente presa in considerazione per una soluzione più avanzata, come ha anche auspicato il segretario Pd Enrico Letta. Fino a qui, dall’inizio della pandemia, le risorse stanziate nei vari provvedimenti di sostegno sono state di oltre 145 miliardi di euro, così ripartite, secondo la classificazione del Ministero dell’Economia: alle imprese 108 miliardi e al lavoro 37, di cui 20 per la Cassa Integrazione Covid. C’è dunque spazio per un ulteriore aggiustamento a favore del lavoro. La proposta che avanziamo è semplice: fino a ora lo scambio è stato tra blocco dei licenziamenti e Cig Covid, erogata gratuitamente anche alle imprese con un solo dipendente. Poiché le ultime 13 settimane di Cassa Covid scadono a giugno (a copertura di aprile, maggio e giugno), basterebbe farle ripartire, azzerando il contatore, dal primo luglio per altre 8 settimane facendole coincidere con una nuova scadenza del blocco dei licenziamenti a fine agosto.” “Il costo dell’operazione dovrebbe essere inferiore al miliardo di euro, considerato il calo nell’utilizzo della Cig (passata dagli 855 milioni di ore di aprile 2020 ai 204 di aprile 2021, -76%), il tiraggio (consumo reale) del 42% e le ferie di agosto. La qualità sociale della manovra non ha prezzo e, in questo caso, abbiamo anche a disposizione le risorse della Cassa integrazione europea. Sarebbero soldi ben spesi”.
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