“I dati relativi alle comunicazioni obbligatorie del ministero del Lavoro del primo trimestre di quest’anno, confermano una crescita quantitativa dell’occupazione, in linea con la crescita del Pil, ma non vanno nella direzione della sua qualità.” Lo dichiara Cesare Damiano, già ministro del Lavoro e consigliere Inail.
“Infatti, ancora una volta la quantità maggiore di nuovi occupati è riconducibile al lavoro a termine, circa il 60%, mentre questa tipologia di attività rappresenta, invece, solamente il 17% del mercato del lavoro. L’elemento che meglio ci fa comprendere la scarsa qualità della nuova occupazione è che, nel primo trimestre 2022, appena l’1% dei contratti a termine supera la durata dell’anno, mentre il 33% arriva al massimo fino a un mese”, conclude.