“Le morti e gli incidenti sul lavoro non possono diventare consuetudine. L’odierna media di tre vittime al giorno è inaccettabile”. Lo dichiara Cesare Damiano, ex Ministro del lavoro e padre del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, in occasione della Giornata Mondiale per la Sicurezza sul lavoro che si celebra il 28 Aprile. “Secondo le serie storiche dell’Inail – prosegue Damiano – la cui prima rilevazione data dal 1951, nel 1963 le vittime sul lavoro in Italia furono 4.644. Ancora nel 1973 ammontarono a 3.774. La curva continuò a ondeggiare nei decenni seguenti, toccando le 1.666 vittime nel 1982, le 2.559 nell’89, fino alle 1.709 nel picco pandemico del 2020. I dati del 2023, ancora da elaborare definitivamente, si attestano a 1.041. In sessanta anni abbiamo ridotto di oltre tre volte il numero delle vittime del lavoro. Questo è un fatto rilevante. Ma non sufficiente”. “E’ indispensabile – aggiunge – ricostituire un clima di tensione morale e di coscienza collettiva e attuare in maniera compiuta quanto contenuto nel Decreto Legislativo 81 del 2008, rispettandone lo spirito originario. Il Testo Unico contiene tutti i capisaldi essenziali per una battaglia efficace contro le morti, gli infortuni e le malattie professionali, ma è necessario innovare le parti che sono da adattare ai cambiamenti nel frattempo intervenuti nel mondo del lavoro. Ad esempio, inserendo l’utilizzo delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale, al servizio della persona, al fine di aumentare gli standard di sicurezza. Siamo nell’era della digitalizzazione spinta e siamo entrati in quella dell’intelligenza artificiale: strumenti dell’innovazione che sarebbe necessario mettere al servizio della prevenzione. Strumenti che dobbiamo assumere come piattaforme di quel coordinamento delle attività che è mancato a Firenze così come a Brandizzo. Questi fatti rimandano al tema dell’organizzazione del lavoro che attraversa, a sua volta, altri argomenti come la legislazione e la contrattazione e, in ultima analisi, la prevenzione e la formazione, che sono fondamentali per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Un coordinamento digitale e ottimizzato potrebbe aumentare la sicurezza sul lavoro, potrebbe permetterci di abbattere, finalmente, il muro dei mille morti annuali. Da qui la proposta – conclude Damiano – del cantiere digitale con il quale gestire un coordinamento digitale ottimizzato. Questo è il futuro. Puntiamo sull’uso consapevole della digitalizzazione e della intelligenza artificiale che non vanno soltanto indirizzate per l’aumento della produttività e per il risparmio di occupazione, ma per un nuovo umanesimo che si proponga di promuovere la qualità del lavoro e la tutela dell’integrità psicofisica dei lavoratori”. |
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