Lavoro. Fornero: Si va verso una unica indennità disoccupazione assicurativa

Il nuovo round nella ‘partita’ della riforma del mercato del lavoro inizia sull’onda delle parole pronunciate dal presidente del consiglio Mario Monti durante la sua visita alla Borsa di Milano. “La riforma del mercato del lavoro sarà presentata entro la fine di marzo anche senza l’ok delle parti sociali”. Una affermazione che fa subito alzare le barricare ai sindacati che criticano l’esternazione del premier. “Noi vogliamo fare l’accordo, spero lo voglia fare anche il Governo. È un refrain che vale un giorno mediaticamente, ma il terzo giorno comincia a puzzare”. E’ il commento a caldo del leader della Cisl, Raffaele Bonanni. “Siamo qui per l’accordo, anzi abbiamo fatto proposte per l’accordo, non capisco però le sbandate ogni tanto”. E oggi l’incontro al ministero del Lavoro dedicato al delicatissimo tema degli ammortizzatori sociali. Una riforma che sarà fatta, precisa subito Elsa Fornero, “con i soldi che abbiamo”. La cig “deve tornare alla sua funzione originaria e saranno eliminate alcune causali”, precisa il ministro. La riforma dovrebbe entrare in vigore, secondo l’esecutivo tecnico, non prima dell’autunno 2013. Poi partirà il nuovo regime che, per il governo, dovrebbe prevedere il riordino della Cig, l’assicurazione per la disoccupazione involontaria, il rafforzamento degli strumenti di sostegno al reddito e il riordino degli incentivi. Si dovrebbe arrivare, dunque, ad un’unica indennità di disoccupazione su base assicurativa. E’ questa la novità di rilievo annunciata dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero, al tavolo tra Governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro. Secondo quanto si apprende, l’idea del ministro è quella di sostituire con un’unica indennità di disoccupazione, la disoccupazione ordinaria, quella con requisiti ridotti, la mobilità e la disoccupazione speciale. L’obiettivo poi sarebbe quello di estendere questa unica indennità a tutti i settori per arrivare ad un sistema di ammortizzatori sociali universali. “Vorremmo valutare la possibilità di estendere ciò anche al settore agricolo e a quei lavoratori esclusi, come gli apprendisti”. Ma su tutto aleggia il problema dei fondi. Occorre trovare i soldi.

“Quello delle risorse è un problema essenziale. Se vogliamo costruire un sistema di ammortizzatori sociali universali servono risorse”, è la replica della leader Cgil, Susanna Camusso secondo la quale “non c’è una proposta ragionevole dell’abolizione della Cigs. Credo che ci sia e ci possa essere, passata la stagione più violenta della crisi, che è ancora in corso, una riorganizzazione di questa tutela, ma è sbagliata l’idea di superarla, perché bisogna collegare processi di riorganizzazione delle imprese e la salvaguardia delle competenze dei lavoratori”. Conferma la chiusura del sindacato ad una qualsiasi revisione dell’art. 18”è una delle tutele fondamentali perché ci sia un lavoro in condizioni di civiltà”, ribatte la Camusso. Per Luigi Angeletti, segretario della Uil, il problema non è solo legato ai fondi. “Ci devono essere anche meccanismi per trovare un altro posto di lavoro e si devono affrontare le differenze territoriali”. Duro anche il numero uno della Cisl. “Quello che vogliamo capire è se il governo vuole una riforma o una controriforma”, è la replica al ministro Fornero  del leader Cisl, Raffaele Bonanni che sottolinea: “Senza risorse tutto diventa più nebuloso. Dobbiamo arrivare subito a un’intesa” sulla riforma del lavoro ma l’ipotesi di sostituire la cassa integrazione speciale con un sussidio di disoccupazione non è quanto ‘emerso nelle riunioni’ con il governo.

E questo è solo un round. Altri due tavoli sono previsti per giovedì prossimo 23 febbraio e giovedì 1 marzo, incontro che avrà al centro il tema della flessibilità.

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