Lavoro. L’Ocse promuove la riforma dell’Italia

“Monti è l’uomo giusto, al momento giusto, nel posto giusto, approviamo tutte le misure che ha preso e spero che anche la riforma del lavoro sia approvata in parlamento il prima possibile”.Il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, accoglie con favore la riforma del lavoro varata dal Governo e si “congratula” con l’esecutivo Monti per aver proposto al parlamento un pacchetto di misure ad ampio raggio. “La riforma – afferma – è un passo decisivo per risolvere i principali problemi del mercato del lavoro italiano”.

L’Italia, infatti, sottolinea l’organizzazione parigina, è tra i paesi della zona euro, assieme a Germania, Francia, Spagna, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Slovenia, che devono ridurre o allentare la protezione sul lavoro e riformare la struttura della tassazione. E assieme a Spagna, Belgio e Slovenia deve riformare anche il sistema di negoziazione salariale. Passaggi che sono stati inseriti nella riforma del mercato del lavoro da Mario Monti e che hanno trovato sponda nelle parole di Gurria.

L’Ocse, spiega il suo segretario generale, continuerà a supportare le autorità italiane in questo ambiziosa agenda di riforma. “Le misure adottate, sottolinea Gurria, possono contribuire a risolvere i persistenti problemi del mercato del lavoro, come la bassa occupazione delle donne, la disoccupazione giovanile aumentata in modo particolare con la crisi”.

“Le recenti misure per risanare i conti prese da Grecia, Italia, Portogallo e Spagna sono passi importanti ma le sfide restano ancora spaventose”, rimarca però il numero uno dell’Ocse. La strada intrapresa è quella giusta ma per mettere al sicuro l’economia di Eurolandia bisogna fare ulteriori progressi. Il problema è rappresentato dagli squilibri economici che, affrontati in modo incompleto, nel 2011 hanno creato nuova instabilità. E per questo, sottolinea il segretario generale dell’Ocse, è “necessario aumentare il fondo salva-Stati per fornire sostegno credibile ai Paesi vulnerabili”. Insomma più è grande e ampio il fondo salva-Stati meglio è, fa capire Angel Gurria: la cifra del salva-Stati deve andare oltre le aspettative dei mercati, “per dimostrare loro volontà e capacita, perché non è questione di impegno ma di riuscire a convincerli”.

L’Ocse invita l’Italia a compiere riforme anche sul fronte fiscale. Lo stesso monito è rivolto anche a Austria, Germania, Grecia e Portogallo. L’organizzazione parigina chiede una revisione e un rafforzamento del sistema della tassa. Il rapporto debito/Pil in Italia scenderà dal 120% del 2011 al 73,3% nel 2025 per effetto delle nuove regole europee. Il debito della Grecia, dal 149,2% del 2011 arriverà all’83,6% nel 2025 mentre quello dell’Irlanda passerà dal 112,6% dello scorso anno al 62%. Il debito portoghese si dimezzerà passando dal 100,9% registrato nel 2011 al 52,5% nel 2025.

Mario Monti come Margaret Thatcher. E’ il Wall Street Journal che, in un editoriale dal

Monti è come la Thatcher, può educare gli italiani

titolo ‘Monti pulls a Thatcher’ (Monti si ispira alla Thatcher), paragona, per la determinazione, il presidente del consiglio italiano alla Lady di ferro. Nella riforma del mercato del lavoro, per il quotidiano americano, il professore italiano ha dimostrato ‘coraggio politico’. “Monti ha annunciato che andrà avanti con o senza il consenso dei sindacati. Se a Roma verrà risparmiato il destino di Atene, segnatavi questa settimana come quella della svolta”, sottolinea il WSJ. “Ancora più importante”, prosegue il quotidiano, “Monti ha la rara opportunità di educare gli italiani” sulle conseguenze dell’opporsi alle riforme. Il WSJ ricorda, però, come l’attuale legislazione sul lavoro italiana sia una delle più restrittive del mondo occidentale. “In gran parte del mondo libero questa verrebbe considerata una riforma utile sebbene blanda”, si legge nell’editoriale. Ma opporsi ai sindacati italiani “richiede coraggio, e non solo politico”.

 

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