Un giovane su due tra i 15 e i 24 anni ha un contratto a tempo determinato. Va meglio per i dipendenti over 35: solo l’8% non ha un contratto a tempo indeterminato. E’ questa la fotografia scatta dall’Istat sull’occupazione, riferita al 2010. Un dato su cui riflettere alla luce delle dichiarazione dei giorni scorsi del presidente del consiglio, Mario Monti, sul posto fisso. Spulciando i dati dell’Istat, emerge che se tra i dipendenti under 25 quasi il 47% è impiegato a tempo, la quota si abbassa al 18% per coloro di età compresa tra i 25 e 35 anni. E scende all’8,3% per chi ha tra i 35 e 54 anni, per finire al 6,3% considerando gli over 55. Italia: 2,7 mln lavoratori senza posto fisso. Dai dati Istat in Italia ci sono 2,364 milioni di dipendenti a tempo determinato e 385 mila collaboratori. In totale sono 2,749 milioni di persone a cui manca il posto fisso, classificati come lavoratori atipici. Su base annua continua a crescere il numero dei dipendenti a termine, che segna un rialzo del 7,6% (+166.000 unità). Un aumento che coinvolge per circa due terzi gli under 35. Ecco che l’incidenza del lavoro a termine sul totale degli occupati raggiunge quota 10,3%. Quanto ai collaboratori, invece, si registra un piccolo passo indietro rispetto al terzo trimestre del 2010 (-2,1%, ovvero -8 mila unità). Però il mondo della flessibilità in entrata è molto più vario. Nel folto sottobosco emergono migliaia e migliaia di “false partire Iva”, nascoste ai controlli e sui intervenire. Ottenere una stima ufficiale sul ‘precariato’ è difficile per questo, la cifra fornita dall’Istat, 2,7 milioni, è destinata ad aumentare drammaticamente.