Le adozioni rientrano dalla finestra con la legge sulle ‘Unioni Civili’

Monica Cirinnà, con l’approvazione al Senato della legge sulle ‘Unioni Civili’, è entrata nel tempio delle grandi della sinistra con Lina Merlin, Tina Anselmi, Nilde Jotti e Emma Bonino, ovvero le signore dell’inaudito italiano. C’è, ed è vero, il frastuono della battaglia politica pro o contro Renzi, il rumore dell’abbasso e dell’evviva al governo, la solita spaccatura di un Parlamento che ha smarrito le ragioni fondanti della legge: ‘L’uguaglianza, la civiltà dei diritti, l’amore, la famiglia, la sofferenza di tante persone che si amano, e magari credono pure in Dio e nei sacramenti, ‘che però sino a ieri dovevano nascondersi perché il loro amore, la loro convivenza e la loro stessa fede non erano riconosciute’. Questa nuova legge, approvata ieri al Senato, ‘svaticanizza’ l’Italia. Nonostante vengano chiamate da chi è in disaccordo con la legge non ‘Unioni Civili’, ma ‘unioni incivili’, la verità è che escono dall’inferno della clandestinità ed entrano nella legalità e nella normalità le coppie omosessuali italiane e le loro unioni d’amore saranno infatti sancite dal sindaco. E i loro diritti sociali, dall’assistenza sanitaria alla reversibilità della pensione, dalla legittima eredità del patrimonio al part-time, dall’assistenza penitenziaria ai mutui e agli sconti famiglia, saranno tutti riconosciuti e tutelati dalla legge. Da oggi infatti questi diritti di minoranza sono valori di maggioranza. In Italia la parola matrimonio è stata surrogata con perifrasi come ‘unioni di diritto pubblico’ e ‘formazioni sociali’. L’adozione del figlio naturale del partner è stata stralciata.  Stralciata e rinviata l’adozione del figlio naturale del partner continuerà dunque ad essere affidata alla magistratura, che grazie al famoso articolo 44 della legge sulle adozioni, la ha già concessa anche a qualche compagno/a gay perché non c’è legge che non sia interpretabile secondo il dettato della pubblica coscienza, e sempre le leggi cercano, fosse pure attraverso le sottigliezze e i cavilli, di captare il mondo, di adeguarsi al passo e al fiato della società.‘Rispetto al ddl Cirinnà, sulle unioni civili nella sostanza è cambiato poco. Le adozioni per i gay escono dalla porta del Parlamento e rientrano dalle finestre dei Tribunali’, dice il senatore di Forza Italia, Altero Matteoli   Ancora una volta la politica firma una delega in bianco alla magistratura. Un bel risultato, di cui potranno andar fieri coloro che hanno scritto il maxiemendamento e quanti lo hanno votato al Senato, confermando la fiducia al governo. Vengono, inoltre, ribadite le disparità di trattamento tra le unioni omosessuali, a cui vengono attribuiti diritti praticamente equivalenti al matrimonio, e quelle eterosessuali che dovranno accontentarsi di qualche piccolo riconoscimento previsto nel nuovo istituto della convivenza. Il tutto realizzato con forzature regolamentari e costituzionali ma soprattutto tradendo i principi della politica alta e quindi della democrazia. Renzi e chi gli fa da stampella si sono assunti una gravissima responsabilità politica e gli effetti divisivi nella società italiana si vedranno prestissimo, conclude Matteoli.

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