Biodegradabili, ma non innocue per l’ambiente, tanto da causare anomalie e ritardi nella crescita delle piante, intaccando soprattutto le radici. E’ questo quanto emerge da uno studio sulle buste compostabili condotto da un team di biologi e chimici dell’Universita’ di Pisa, pubblicato su ‘Ecological Indicators’. La ricerca, si spiega, ha esaminato l’impatto sulla germinazione delle piante delle tradizionali shopper non-biodegradabili realizzate con polietilene ad alta densita’ (Hdpe) e di quelle di nuova generazione, biodegradabili e compostabili, realizzate con una miscela di polimeri a base di amido.
Esaminando gli effetti fitotossici del lisciviato, ossia della soluzione acquosa che si forma in seguito all’esposizione delle buste agli agenti atmosferici e alle precipitazioni, e’ emerso che entrambe le tipologie rilasciano in acqua sostanze chimiche fitotossiche che interferiscono nella germinazione dei semi: la differenza e’ che i lisciviati da buste non-biodegradabili agiscono prevalentemente sulla parte aerea delle piante, quelli delle buste compostabili sulla radice.