Terza giornata di consultazioni al Quirinale per formare un nuovo governo, mentre si fa strada l’ipotesi di un mandato a tempo per l’attuale ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Renzi compatta il Pd ed ha incontrato Gentiloni, Padoan, Martina e Franceschini aprendo a un governo di scopo per cambiare la legge elettorale. Mattarella, intanto, dopo aver sentito oggi le principali delegazioni, potrebbe prendersi qualche ora riflettere e annunciare la sua scelta domenica sera o lunedì. La volontà del capo dello Stato è dunque quella di risolvere la crisi in tempi rapidi e con una ampia maggioranza. Obiettivo, arrivare già giovedì al vertice europeo a Bruxelles, con il nuovo presidente del Consiglio. Importante anche la drammatica situazione del Monte de Paschi di Siena, che ora potrebbe richiedere il varo di un decreto legge il più presto possibile. La Bce ha infatti negato a Monte dei Paschi di Siena la proroga di 20 giorni chiesta per chiudere a gennaio l’aumento di capitale da 5 miliardi di euro, spalancando la porta all’intervento dello Stato che potrebbe mettere sul piatto una garanzia tra i tre e i cinque miliardi di euro sull’aumento di capitale. Lo schema di decreto è pronto, ma il premier , spiegano fonti Pd, non avrebbe intenzione di firmarlo da dimissionario, lasciando la palla al nuovo esecutivo. Anche nella giornata di oggi sono queste le coordinate che hanno guidato l’azione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante le consultazioni che hanno visto sfilare allo studio alla Vetrata i rappresentanti di componenti parlamentari e forze politiche minori. Il capo dello Stato ha ascoltato tutti con molta attenzione senza far trapelare le sue intenzioni. L’impressione generale è che Mattarella abbia bene in mente il percorso da seguire. A preoccuparlo, innanzitutto, l’esigenza di svelenire il clima politico e normalizzare la dialettica tra i partiti. In una parola, uscire dalla campagna elettorale permanente di questi ultimi mesi. Anche per questo, l’orientamento sarebbe quello di arrivare in fretta ad un esecutivo che non abbia un orizzonte temporale predefinito e un programma limitato alla nuova legge elettorale. All’orizzonte ci sono anche appuntamenti di rilievo come l’anniversario dei Trattati europei che si celebrerà a Roma, la presidenza del G7 con la riunione dei sette grandi a Taormina e il confronto con l’Unione europea sui conti pubblici. Il precipitare della situazione di Mps, oggetto scontato dell’incontro del premier con il ministro dell’Economia, mette ancora più in fila gli indizi. Il punto è che, dopo la breve vacanza dell’Immacolata a Pontassieve, Renzi è tornato al lavoro a Roma in coincidenza con la seconda giornata di consultazioni. E, in sequenza, ha visto prima il ministro degli Esteri, poi quello dell’Economia, poi il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina e, in serata, Dario Franceschini. Il premier, insomma, ha fatto una sorta di ‘giro di orizzonte’ alla vigilia della sessione ‘clou’ delle consultazioni di oggi, quando la delegazione del Pd salirà al Quirinale. I democratici offriranno al capo dello Stato sempre lo schema del governo di responsabilità. La palla è, infatti, ormai tornata a rimbalzare nel campo dem e la forchetta si è ristretta ad un Renzi bis o a un incarico al ministro degli Esteri, con l’ipotesi Pier Carlo Padoan ormai più indietro. Oggi l’orecchio di palazzo Chigi è ovviamente rimasto rivolto verso il Colle, per capire cosa i partiti dicono a Mattarella. L’unica cosa che Mattarella avrebbe ammesso con chiarezza è che ‘bisogna fare presto’. Non a caso in serata torna a circolare la voce di un colpo d’acceleratore, con l’incarico conferito già domenica. Quasi in contemporanea, Gentiloni varcava per la seconda volta il portone di palazzo Chigi. Se così fosse, domenica potrebbe essere anche convocata la Direzione Pd. Oggi, a partire dalle 11, sino alle 18, il gran finale delle consultazioni con Berlusconi, M5s e Pd, cioè le maggiori forze politiche presenti in Parlamento. La prima delegazione a salire al Colle è quella di Si-Sel. Quindi alle 11,30, sarà la volta dei rappresentanti di Ala, il gruppo di Denis Verdini. Alle 12 i leader di Ncd, guidati da Angelino Alfano. Quindi, dopo la pausa, alle 16, la delegazione azzurra accompagnata da Silvio Berlusconi, alle 17 quella del Movimento cinque stelle. Infine, alle 18, i presidenti dei gruppi parlamentari del Pd, accompagnati dal vicesegretario Lorenzo Guerini e il presidente Matteo Orfini.
Cocis