Negli ultimi giorni, la notizia di una serie di esercitazioni della Marina militare italiana nel sud della Sardegna previste fino alla fine del mese di maggio ha scatenato alcuni allarmismi. Nello specifico, ci si è interrogati sul grado di coinvolgimento della Nato e sul presunto legame con la guerra attualmente in corso in Ucraina.
Come riporta ‘Il Post’, un portavoce della Marina militare di Cagliari ha chiarito che esercitazioni come quelle nelle spiagge in Sardegna sono organizzate “da decenni” 2 volte all’anno, aggiungendo che, proprio in virtù di ciò, sono ormai divenute “consuetudinarie”.
Alle esercitazioni militari in Sardegna stanno prendendo parte “5mila tra donne e uomini e oltre 65 tra navi, sommergibili, velivoli, elicotteri, reparti della componente anfibia con mezzi da sbarco e veicoli d’assalto”.
Alle esercitazioni partecipano, inoltre, anche decine di studenti e ricercatori universitari “in qualità di consulenti politici, consulenti legali e addetti alla pubblica informazione”.
Lo scorso 5 maggio, la capitaneria di porto di Cagliari ha reso noto con un’ordinanza le aree interessate dalle esercitazioni militari.
Si tratta di 16 zone di mare circoscritte, collocate nelle vicinanze di paesi nella provincia del Sud Sardegna, che copre l’area immediatamente a nord, est e ovest di Cagliari e in piccola parte in quella di Carbonia-Iglesias.
La NATO non è direttamente coinvolta nell’organizzazione e nella gestione delle esercitazioni militari in Sardegna. Il suo coinvolgimento è dovuto al fatto che a esse partecipano anche alcuni mezzi e navi di paesi che fanno parte della NATO e che la Marina “invita” a partecipare.
Nello specifico, i partecipanti alle esercitazioni militari in Sardegna provengono da 7 nazioni appartenenti alla NATO.
Il portavoce della Marina militare di Cagliari citato dal ‘Post’ ha sottolineato che le esercitazioni militari in Sardegna erano state programmate da tempo.
Lo stesso portavoce ha spiegato che le esercitazioni “non hanno nulla a vedere con la situazione attuale in Ucraina.