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Migranti, Consiglio d’Europa: “Preoccupazione per chiusura Cara Castelnuovo”

La commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatovic, in una lettera inviata il 31 gennaio al premier Giuseppe Conte e resa nota oggi, “si rammarica dell’apparente rapidità con cui le persone sono state trasferite dal centro di accoglienza per richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto (Roma) in vista della sua chiusura ed esprime preoccupazione per il fatto che questa misura potrebbe interrompere gli encomiabili sforzi messi in atto a livello locale per l’integrazione e la riabilitazione dei residenti di questo centro negli anni passati”.

“Mentre minimizzare l’uso dei Cara potrebbe essere un passo positivo, poiché le loro grandi dimensioni spesso non favoriscono buone condizioni di accoglienza e integrazione, gli sforzi per cambiare il quadro di accoglienza esistente dovrebbero essere bilanciati con la necessità di salvaguardare i diritti umani di tutti i residenti per un’adeguata accoglienza, cura e assistenza, che sono essenziali per rispettare la loro dignità umana”, scrive la commissaria, che a proposito del piano di chiusura del Cara di Castelnuovo di Porto aggiunge: “Noto con rammarico l’apparente frettolosità di questi trasferimenti e sono preoccupata che ciò possa interrompere gli encomiabili sforzi messi in atto negli anni passati dai servizi locali per l’integrazione e riabilitazione dei residenti, e in particolare le cure speciali fornite ai più vulnerabili. Anche supponendo che servizi equivalenti saranno forniti altrove, il brusco trasferimento dei residenti minerebbe gli sforzi significativi già fatti per la loro integrazione. In questo contesto, accolgo con calore gli sforzi del Comune di Castelnuovo di Porto, degli enti regionali e della società civile per continuare a ospitare famiglie e bambini nella stessa area per non interrompere l’importante lavoro già fatto per la loro inclusione sociale nella comunità locale e per assicurare ai bambini il diritto all’unità familiare, alla salute, alla sicurezza sociale e all’istruzione, come sottolineato anche dall’autorità nazionale per bambini e adolescenti in una nota del 23 gennaio. Queste iniziative dimostrano quanto sia cruciale condurre un’attenta analisi caso per caso della situazione e delle esigenze specifiche di tutti i residenti per identificare i casi di vulnerabilità e assicurare che gli sforzi e le risorse sull’integrazione non vadano sprecati”.

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