Le imprese hanno voglia di ripartire, boom delle richieste di credito

Ci sono chiari segnali della voglia di ripartire da parte delle imprese italiane. Secondo le elaborazioni effettuate sul patrimonio informativo di EURISC – il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF, il numero delle richieste di credito presentate nelle ultime settimane rispetto a quella compresa tra il 9 e il 15 marzo, quando sono entrate in vigore le misure di lockdown per contenere la diffusione della pandemia, hanno fatto registrare una violenta impennata, con un +290% in quella compresa tra il 27 aprile e il 3 maggio e rispettivamente un +247% e un +249% nelle due successive.

Entrando maggiormente nel dettaglio, per quanto riguarda i mutui immobiliari, dopo aver visto le richieste delle imprese quasi dimezzarsi nella 13esima settimana dell’anno, a partire dalla settimana iniziata il 20 aprile le richieste sono balzate al 285% rispetto alla settimana di riferimento, per arrivare poi a un picco pari a 826% in quella compresa tra il 27 aprile e il 3 maggio e ripiegare parzialmente nelle due successive (rispettivamente al 608% e al 505%).

Per quanto riguarda invece i prestiti personali, l’andamento mostra un recupero più veloce e organico, con volumi di richieste che già nella settimana del 30 marzo erano tornati sui valori precedenti il lockdown, salvo poi andare ben oltre il 150% nelle ultime 3 settimane di osservazione.

Dinamica molto diversa dalle precedenti, invece, è quella fatta registrare dai prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi. Nello specifico, questa forma tecnica è quella che più di tutte ha risentito della chiusura delle attività disposta dal Governo per fronteggiare la diffusione dell’epidemia, con una evidente debolezza perdurata per oltre un mese e facendo segnare un picco negativo del 19%. La dinamica in atta fa però emergere un chiaro recupero, con i volumi che nelle ultime settimane di osservazione si sono attestati rispettivamente al 150% e al 213% rispetto a quelli della settimana indice.

Un altro dato interessante che emerge dall’analisi prodotta da CRIF riguarda la tipologia di intermediario finanziario al quale le imprese si sono maggiormente rivolte in queste settimane. Nello specifico, anche nelle settimane immediatamente successive al lockdown le Banche maggiori, quelle minori e i Confidi hanno mostrato volumi di richieste non troppo dissimili da quelli considerati nella settimana indice, ritornando sui valori precedenti abbastanza velocemente e arrivando a superarli abbondantemente nelle ultime 4 settimane.

Decisamente più graduale ed articolato il percorso di recupero evidenziato dalle società di renting, dalle finanziarie auto e, soprattutto, dalle società finanziarie e da quelle di leasing, con queste ultime due che ancora mostrano un gap rispetto alla settimana indice seppur con volumi in costante recupero. Il dato realmente ecltatante è però quello relativo alle società di factoring, che dopo aver fatto registrare un picco di richieste nelle due settimane successive al lockdown cui era seguito un picco negativo tra il 6 e il 14 aprile, nelle ultime due settimane osservate hanno evidenziato volumi pari rispettivamente 649% e 895% rispetto alla settimana indice.


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