Dopo le vittorie a Sheffield e soprattutto sui Vosgi e sulle Alpi Vincenzo Nibali pone il suo sigillo anche sui Pirenei dimostrando ancora una volta, l’ennesima, che il più forte di questa 101esima edizione del Tour de France è lui. Un Tour che parla fortissimamente italiano e che, superate le difficoltà (rimane solamente la crono di sabato), domenica tornerà a vedere sventolare un tricolore sui Campi Elisi. Nibali voleva fortemente questa vittoria e ha messo davanti la squadra nel momento topico, quindi sull’Hautacam, per spazzare via qualsiasi problema, è evaso subito dal gruppo ed è andato a riprendere i fuggitivi involandosi verso la quarta vittoria di un Tour indimenticabile tanto per Vincenzo tanto quanto per gli appassionati italiano. Ci ha provato oggi Valverde a creare qualche grattacapo a Nibali e lo ha fatto lanciandosi nella discesa del Tourmalet con lo spagnolo che ha provato a fuggir via sfruttando il lavoro prezioso di Izaguirre e Herrada. Nibali non ha concesso nulla, grazie anche al lavoro degli altri uomini di classifica che, vista la lotta serrata per il podio, non volevano lasciare preziosi secondi a Valverde che ha guadagnato massimo quindici secondi ma ben presto è stato ripreso. Nibali allora ha messo in testa Fuglsang, Scarponi e Kangert riducendo in maniera sensibile il vantaggio sulla testa della corsa, e cioè Nieve e Kadri, e sugli inseguitori prima dell’imbocco dell’Hautucam, ultima salita di questo Tour, lunga 13.6 km con una pendenza media del 7.8%. È la dimostrazione che, dopo le vittorie sui Vosgi e sulle Alpi, come detto prima, Nibali volesse firmare anche una tappa sui Pirenei e così ai – 11 ha seguito lo scatto di Horner e salutato la compagnia. E nel gruppo non ha risposto nessuno. Quindi a 9.5 dall’arrivo è cominciato lo show dello “Squalo” che ha saltato Horner ed è andato a riprendere Nieve, preso e staccato come se nulla fosse ai – 8 involandosi da solo verso l’arrivo di Hautacam. L’unico brivido lo ha regalato il solito “fenomeno” a bordo strada col messinese che in curva ha urtato il cellulare di una ragazza. Un attimo di paura e la marcia trionfale è poi prosegue spedita con un vantaggio sempre crescente sulla maglia a pois Majka e sul gruppetto dei migliori dove sono scattati Pinot e Peraud, rispettivamente terzo e quarto della generale, con Valverde che non è riuscito a rispondere perdendo secondi preziosi nella lotta al podio dal quale è sceso quest’oggi in favore dei due francesi. Intanto a cavallo tra i – 4 e i – 3 Nibali ha perso un bel po’ da Majka e dagli altri inseguitori, ma nessuna paura. Con una lucidità disarmante Vincenzo si stava semplicemente gestendo e il vantaggio è tornato immediatamente a salire. È il più forte, il più lucido, il più intelligente. È il padrone assoluto di un Tour che, sedici anni dopo Pantani, torna a parlare italiano.
Sebastiano Borzellino