Il direttore responsabile Andrea Viscardi

Le misure varate dal Governo, ad oggi, basteranno?

di Andrea Viscardi

Nonostante l’ottimismo che Monti cerca di ostentare, è innegabile che la gravità della situazione economica del nostro Paese, continua inesorabile, anzi non s’intravedono spiragli positivi e questo incomincia a minare quel rapporto di incondizionata fiducia che sembrava essersi instaurato con i partiti che sostengono il suo Governo. All’inizio dell’anno il brusco calo dello spread, frutto del decreto “cresci Italia”, in uno alla ripresa dell’economia americana avevano fatto ben sperare, così che in molti avevano pensato che il peggio fosse passato. Invece non è così. La drammatica ripresa della crisi spagnola segna in negativo il destino dell’eurozona. Dalla Cina arrivano segnali sempre più preoccupanti circa il rallentamento della sua crescita, tenuto conto che negli ultimi cinque anni è stato il traino indiscusso dell’economia globale. Del resto le ammissioni del ‘super ministro’, Corrado Passera, circa le prospettive negative per tutto il 2012 sono il segnale di una sostanziale ammissione d’impotenza di fronte a questa situazione drammatica milioni di italiani che stanno scontando sulla propria pelle il costo della crisi vedono allontanarsi sempre di più la ripresa. E come se non bastasse arrivano gli aumenti di luce e gas, mentre i carburanti sono ormai arrivati alle stelle. Ma il nostro premier super tecnico Mario Monti come reagisce?Con una delle sue solite, laconiche ed ormai scontate risposte, che i provvedimenti adottati erano inevitabili per il superamento della crisi e circa gli aumenti delle bollette di luce e gas li ha definiti rozzi, ma tuttavia necessari “Meglio così che ritrovarci di qui  ad un anno come la Grecia”. La realtà è che nel paese si sta allargando sempre di più la fascia di chi si vede condannato ad un futuro di povertà e di precarietà che il governo dei tecnici non è in grado, nel breve periodo che ci separa dalle elezioni, di migliorarlo. L’effetto di tutto ciò dal punto di vista politico è la rottura di quell’accordo tra la coalizione delle forze politiche che sostengono il governo, che per adesso affiora solo in modo strisciante, ma dopo le amministrative di maggio e con l’avvicinarsi della campagna elettorale per le politiche del 2013, avrà una vera e propria esplosione, perchè ciascuna forza dovrà pur inventarsi un minimo di risposta da dare ai propri elettori circa l’abdicazione ad un governo tecnico della giuda del Paese, senza il consenso dei cittadini.

 

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