Le Monde elogia Giorgia Meloni e il suo progetto di riassegnare allo Stato la sovranità delle periferie, come quelle di Caivano, in mano alla criminalità organizzata. Il giornale francese racconta quanto accaduto nella cittadina napoletana e le misure adottate dal Primo Ministro italiano, “alla riconquista delle periferie”.
Il presidente del Consiglio italiano- scrive il giornale parigino in un articolo a firma dell’inviato Allan Kaval- vuole fare di una lontana periferia del capoluogo campano la vetrina di una politica volta a far sentire la presenza dello Stato tra i cittadini. Dalla fine dell’estate, uno sperduto quartiere alla periferia di Napoli ha catturato l’attenzione di tutta Italia. Il Parco Verde,- prosegue l’articolo di Le Monde– nel comune di Caivano, a 13 chilometri dal centro, è stato fatto uscire dall’oblio dall’orrore dei crimini sessuali le cui vittime sono minorenni. L’area viene oggi presentata dal governo italiano come il fronte pioniere nella riconquista dei margini del Paese.
Martedì 5 settembre all’alba- si legge sul giornale transalpino-, il ritorno dello Stato promesso dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è concretizzato in una vasta operazione portata avanti da tre corpi di polizia e che ha coinvolto più di 400 funzionari. Il loro obiettivo consisteva in diverse decine di depositi nascosti di denaro contante, stupefacenti e armi sparsi negli interstizi del quartiere dai trafficanti affiliati alla camorra che vi hanno sede.
Gli apprezzamenti a Giorgia Meloni apparsi su Le Monde non sembrano affatto casuali. Il giornale parigino, di orientamento di centrosinistra ed edito sostanzialmente dagli stessi giornalisti che detengono la maggioranza delle quote societarie, fu molto duro con Emanuel Macron sulla questione delle banlieues, rimproverando spesso al Capo dello Stato un atteggiamento di trascuratezza rispetto alle periferie che contemplava non solo l’assenza di progetti educativi ma anche di presenza poco efficiente delle forze dell’ordine.
Ha quindi spiegato che le norme approvate non avranno un impatto solo su Caivano ma anche su altre zone franche dove lo Stato deve tornare a imporre la sua autorità. Siamo solo all’inizio dunque, è questo il messaggio della premier Meloni che ha ribadito che oltre i 30 milioni già stanziati per la riqualificazione del centro Delphinia di Caivano arriveranno altre risorse. “Abbiamo messo in campo i primi provvedimenti”, stanziando ”30 milioni di euro. Non pensate che il governo ritenga che siano sufficienti”. ”Verranno stanziate tutte le risorse che saranno necessarie per vincere questa sfida”, ha chiarito. Aggiungendo che ha chiesto a tutti i ministri e a tutti i sottosegretari di recarsi a Caivano per aggiungere ciascuno un mattone alla ricostruzione.
Ha poi parlato delle misure contro la criminalità minorile. Una stretta era necessaria. “Oggi se un ragazzo di 15 anni gira armato con una pistola carica non si può arrestarlo. E io francamente penso che questo non sia più affrontabile nell’attuale situazione”. Ma non si è mai posto il tema del carcere per i 12enni. Ma è possibile però ammonire i genitori e prevedere per loro sanzioni per mancata vigilanza del minore così come occorre agire con fermezza contro la dispersione scolastica. “Prima se non mandavi il figlio a scuola rischiavi solo una multa di 30 euro, questo non è ammissibile”.
Meloni ha anche detto che come madre è terrorizzata dal dato fornito dal ministro Roccella sul primo accesso ai siti porno a sei o sette anni. Esiste una correlazione, ha spiegato, tra i reati compiuti dai minori e ciò che vedono nella narrazione pornografica del sesso. “Quando il ministro Roccella ha citato l’età in cui si stima oggi il primo accesso ai siti pornografici tra 6 e 7 anni ho visto la faccia di qualche mamma terrorizzata ed è più o meno la faccia che ho fatto io quando ho scoperto questo dato”, ha detto in conferenza stampa.