Il 20 – 21 Settembre saremo chiamati alle urne per votare una riforma costituzionale. Riforma che va a modificare profondamente il nostro Parlamento. Tagliando il numero dei parlamentari si mettono in discussione le fondamenta della democrazia parlamentare, con la sua capacità di esprimere il pluralismo e la complessità della società. In un modello maggiormente orientato alla decisione che alla discussione (come quello cui stiamo andando incontro negli ultimi anni) verrà sminuito uno degli elementi imprescindibili della cosa pubblica. Il problema attuale dei nostri rappresentanti non è il sovrannumero, come i populisti vogliono farci pensare, ma la qualità del dibattito e della classe dirigente.
Quindi vi diciamo la nostra.
Ecco quattro motivi tra tanti per cui voteremo NO:
– C’è un problema di rappresentanza
Il fine ultimo della rappresentanza è quello di favorire l’identificazione tra elettori ed eletti. Il parlamentare è fondamentale perché deve portare la voce dei cittadini nelle istituzioni. Con il taglio dei parlamentari verrebbe fortemente indebolito questo principio e con lui la centralità del Parlamento, e dunque del popolo, nel sistema costituzionale e democratico. Ma se i numeri non sono importanti, allora perché non “un uomo solo al comando”?
– 1,35€ non è risparmio
Riducendo i parlamentari a una voce di costo si fa un grave errore. La democrazia e la libertà non si svendono in cambio di un piatto di lenticchie. Nel nostro sistema, la libertà e la democrazia si manifestano anche e soprattutto con la rappresentanza in Parlamento.
La democrazia non è economica né a buon mercato.
E non lo è – né può esserlo – perché la democrazia esiste per difendere e attuare politiche per gli ultimi, ovvero quelli che soldi non ne hanno. Questa riforma reazionaria porterà un risparmio in termini di impatto sulla spesa pubblica di 1,35€ per ogni cittadino. Inoltre nessuno dice che il costo dei parlamentari non è al primo posto nel costo pubblico parlamentare.
– La chiamate efficienza?
Molte leggi sono state varate in tempi brevi, ma questo è sinonimo di efficienza? Le discussioni parlamentari sono un valore e la velocità esecutiva non è efficienza se sacrifica la rappresentanza democratica. La democrazia e la rappresentanza non possono essere né svendute né sottomesse alle leggi del mercato e alla logica dell’efficienza. Inoltre, le commissioni permanenti sono e resteranno 14, per cui un parlamentare dovrà prendere parte a più commissioni.
– Le leggi elettorali passano, la riforma costituzionale resta
Chi ci dice che con un proporzionale puro con sbarramento al 5% tutto si sistemerà, mente. Mente perché la legge elettorale è una norma ordinaria e non sarà inserita nel testo referendario: le leggi elettorali in italia passano più o meno come i governi se pensiamo che dagli anni ’90 abbiamo visto susseguirsi ben tre leggi elettorali. La Costituzione resta.
Per queste e tante altre ragioni le Sardine si schierano per il NO, contro questa riforma demagogica e dannosa. Esprimiamo massima stima per le ragazze e i ragazzi di NOstra – Comitato Giovanile per il No al Referendum Costituzionale, che da tanti mesi si stanno battendo per evitare che questa modifica costituzionale passi, e invitiamo tutte le forze a cui sta a cuore il Parlamento a unirsi e cooperare per una campagna a difesa della Costituzione.
#IoVotoNo
#SardineperilNo