Le sfide all’impossibile della ricerca e dell’intelligenza artificiale

Ricerca e intelligenza artificiale a servizio della sanità: se la prima è ormai parte fondante nello sviluppo e produzione dei farmaci e lavora quotidianamente per sviluppare nuove molecole e migliorare la nostra vita, la seconda è uno strumento che senza dubbio alcuno può rivelarsi molto valido nella cura dei pazienti, ma al momento preoccupa la sua sostenibilità. Questo quanto emerso dal meeting del Wired Next Fest Trentino “Dottor AI” alla quale hanno preso parte Onofrio Mastandrea, general manager dell’azienda biofarmaceutica Incyte Italy, e il direttore del centro AI Humanitas Viktor Savevski.

“La ricerca scientifica è il classico esempio della sfida all’impossibile – ha affermato Mastandrea – e ha l’obiettivo di dare risposte quotidiane ai pazienti e ai cittadini, anche se il processo risulta piuttosto lungo e costoso. Si parte dalla prima fase che vede lo screening di circa 10mila molecole in cui si valuta la tossicità e la tollerabilità da parte del corpo umano, quindi si ricerca la giusta dose per rendere efficace il farmaco e, infine, nell’ultima fase la reale efficacia sui pazienti prima di mettere il prodotto sul mercato. Tra l’inizio e la fine del percorso, però, possono passare anche 15 anni e si possono spendere oltre 2,5 miliardi di euro. Per dare un’idea della sfida all’impossibile del nostro settore è come se in una partita di pallone per fare un solo gol fossero necessari 10mila tiri in porta. In questo ambito sono molto importanti il fallimento, perché fonte di insegnamento e la multidisciplinarietà dell’approccio: avere diverse professionalità nei nostri laboratori ci ha permesso di sviluppare un trattamento cutaneo per la vitiligine partendo da una molecola inizialmente pensata per la medicina oncologica”.

Se i farmaci sono da tempo entrati nella nostra quotidianità, l’intelligenza artificiale tuttora è spesso vista con sospetto. Savevski ha spiegato l’evoluzione della narrazione dell’intelligenza artificiale che sta passando alla fase “generativa” con algoritmi, software e modelli che possono impattare molto positivamente sul percorso di cura delle persone. I tempi e gli investimenti sono meno importanti rispetto a quelli della ricerca, ma la sostenibilità costituisce comunque un grosso punto di domanda per il suo utilizzo. L’intelligenza artificiale può sviluppare algoritmi e modelli che vengono applicati in ospedale ma, oltre ai problemi legati alla privacy, ci sono quelli legati ai costi. Al momento non ci sono a livello mondiale modelli pensati per finanziare gli algoritmi che consumano molta energia e, se applicati a ogni singolo paziente, i loro costi aumenterebbero a dismisura.

Il Wired Next Fest Trentino è organizzato da Wired Italia in partnership con Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma di Trento – Assessorato Sviluppo Economico, Lavoro, Università e Ricerca, Trentino Sviluppo, Comune di Rovereto, APT Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo. Insieme alla redazione di Wired Italia, hanno contribuito alla costruzione del palinsesto la Fondazione Bruno Kessler, la Fondazione Edmund Mach, Fondazione Caritro, l’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa – IPRASE, il MUSE – Museo delle Scienze e la Fondazione Hub Innovazione Trentino.

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