Lega-M5S: No al revenge porn nel ‘Codice rosso’. Caos in Aula, deputate Pd e Fi occupano i banchi del governo

E’ scontro alla Camera dei Deputati sul revenge porn. Le norme non saranno inserite nel ddl “Codice rosso” sulla violenza di genere esaminato e scoppia la bagarre in Aula. Le deputate di opposizione, capeggiate da Stefania Prestigiacomo di Forza Italia, hanno tentato un assalto ai banchi del governo. E con oggi si è assistito all’ennesima pagina vergognosa vista a Montecitorio. La decisione della maggioranza è giunta dopo la sospensione della seduta, per permettere al comitato della commissione Giustizia di discutere l’emendamento presentato da Federica Zanella (Forza Italia), che inseriva il reato nel testo.

Alla ripresa della seduta, la relatrice Stefania Ascari (M5s) ha espresso parere contrario alla proposta di modifica forzista, scatenando la protesta delle opposizioni. “Voglio denunciare l’andamento indecente dei lavori su questo provvedimento. Abbiamo interrotto l’esame in aula alle 12:30 per valutare l’emendamento e abbiamo rinviato il comitato dei nove in attesa di sapere la posizione della maggioranza”, ha detto Alfredo Bazoli (Pd). E ha aggiunto: “Dalle agenzie di stampa abbiamo appreso che non sarebbe stato introdotto questo nuovo reato. Nel frattempo, però, la maggioranza ha colto l’occasione per introdurre l’ennesima modifica al ddl che interviene nel bel mezzo della discussione. E’ un modo inaccettabile di procedere, un modo schizofrenico”.

L’intenzione del M5s è quella di portare avanti un ddl ad hoc sul revenge porn al Senato, come ha spiegato il presidente dei senatori M5s Stefano Patuanelli. “E’ una grande presa in giro – ha detto Alessia Rotta (Pd) – potevamo dire che non c’è alcuna volontà di disciplinare il revenge porn perché con il ddl al Senato fate finta di volerlo fare, ma non volete farlo perché inserendo il reato in questo provvedimento sarebbe potuto diventare subito legge”. E così si è giunti alla bagarre nell’aula di Montecitorio.

Silvia Benedetti, deputata del gruppo Misto ed ex M5s, ha utilizzato parole dure: “Sono veramente schifata, avete preso il peggio del peggio della politica degli slogan e della propaganda. E’ uno schifo”. Tutte le deputate di opposizione sono andate al centro dell’emiciclo di Montecitorio ed hanno urlato “Onestà, onestà!”. La seduta è stata sospesa quando un gruppo di deputate di FI, guidate da Stefania Prestigiacomo, hanno tentato un assalto ai banchi del governo. Per la dem Maria Elena Boschi, “alla camera Lega e M5s votano contro l’introduzione del reato di revenge porn. E sapete perché? Perché la proposta di legge non è loro, mai visto tanto cinismo giocato sulla pelle delle vittime di un reato così odioso”. Le opposizioni contestano le motivazioni addotte dalla relatrice Ascari. Per Mariastella Gelmini (Forza Italia) il Codice rosso senza legge sul revenge porn è “una vittoria mutilata, un bicchiere mezzo pieno”. Matteo Orfini, parlamentare del Pd, ha invece parlato di “scelta incomprensibile a fronte di tante vittime e tanto dolore. E purtroppo l’ennesima dimostrazione che chi ha usato il web per alimentare l’odio politico non ha alcuna intenzione di fermarsi”.

Durante il comitato dei Nove è stato esaminato anche un altro emendamento, presentato dalla Lega a firma di Roberto Turri, capogruppo del Carroccio in commissione Giustizia, per inserire la possibilità di subordinare la sospensione della pena a un trattamento terapeutico o farmacologico inibitorio della libido. Il testo è stato però accantonato. “Noi non prendiamo in giro le donne. Quello della Lega è infatti un emendamento applicabile nei casi in cui è prevista la condizionale. Questo significa che si applica solo a reati minori, dove appunto si prevede la condizionale, come il palpeggiamento ad esempio e non ha senso”, hanno sottolineato fonti della maggioranza M5s. E proprio il nodo sulla castrazione chimica ha fatto slittare alla prossima settimana l’ok al ddl “Codice rosso”.
Una previsione bocciata anche dal ministro alla Salute, Giulia Grillo. “Sono ministro della Salute e anche un medico, quindi non posso essere a favore di un provvedimento che riduca l’integrità psicofisica di una persona. E’ praticamente impossibile che dia parere favorevole – ha aggiunto – lavoriamo sull’inasprimento delle pene, è là, fra virgolette, che dobbiamo castrare certi comportamenti, che sono obbrobriosi”.

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