La Lega 2.0 made in Salvini non smette di stupire. Dal palco del congresso lombardo, a Brescia, tra le pieghe della Lega del capitano Matteo si riaffacciano gli umori dell’acre passato secessionista. Almeno per alcuni dei presenti in platea che arricciano il naso alla proposta di eliminare l’articolo 1 dello Statuto, quello che invoca la secessione. Una proposta accolta da Salvini che rappresenta la condizione richiesta da Fratelli d’Italia per tessere una possibile alleanza elettorale con la Lega. Il congresso lombardo si apre con il ricordo di Gilberto Oneto, uno dei più seri teorici dell’indipendentismo morto venerdì. Tutti in piedi ad applaudire il fratello padano che ci ha lasciati sulle note di il ‘Va’ Pensiero’, cantato in piedi da dirigenti, delegati e militanti. Liberi di decidere fino all’indipendenza!, è la scritta rossa che campeggia sullo sfondo del palco del congresso. Uno slogan che conferma l’obiettivo storico del Carroccio ma che per qualche anziano delegato è troppo poco. Più volte in platea qualcuno intona il vecchio slogan ‘secessione, secessione’. Al PalaBanco i delegati della Lega sono chiamati a eleggere il nuovo segretario lombardo che sarà Paolo Grimoldi, deputato leghista e candidato unico. ‘L’Europa si difende e saranno controllati tutti quelli che entrano. Quando lo chiedeva la Lega eravamo razzisti, sciacalli, fascisti e populisti, ora fanno quello che si deve. Controllare, schedare, interrogare, difendere, Espellere! E attaccare con ogni mezzo i tagliagole dell’Isis’, è l’assaggio sul profilo Facebook dell’intervento bresciano di Salvini: ‘Sono stufo delle fiaccolate e dei minuti di silenzio, che vadano a farle in Siria le fiaccolate’, è l’attacco dell’intervento al congresso lombardo.
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Quell’allergia alle regole e ai controlli
L’esecutivo sta dimostrando in questi giorni un’insofferenza ai poteri super partes. E’ un atteggiamento che …