Cosenza e Teramo non si fermano più. I calabresi, primi in classifica, hanno un punto di vantaggio rispetto alla compagine abruzzese. Entrambe hanno superato degli ostacoli più che insidiosi. I lupi di mister Cappellacci si sono imposti ad Aversa, ma non è stato tutto facile. Anzi, i normanni erano passati in vantaggio con Galizia, poi è salito in cattedra Alessandro particolarmente ispirato in questo periodo. La sua doppietta ha ribaltato il risultato, poi De Angelis ha chiuso il match, non c’è che dire una grande dimostrazione di forza da parte di questo Cosenza che ora ruggisce più che mai. Il Teramo, comunque, non è da meno, e cerca di restare sulla scia della capolista. La consacrazione è arrivata nel derby contro il Chieti, una sfida non delle più facili ma che è stata superata con grande temperamento. Casolla e Pacini, nella ripresa, hanno piegato i cugini neroverdi, ormai si può parlare di mini-fuga di Teramo e Cosenza. Perché loro hanno innescato marce alte, mentre dietro ci si ferma. La Vigor Lamezia, perdendo in casa con la Casertana, si trova a quattro lunghezze dalla seconda posizione e a cinque dalla prima. Solo due punti nelle ultime quattro partite per i lamentini che, probabilmente, stanno pagando l’avvio bruciante, uno scatto che ora sta facendo emergere affanni e aspettative troppo alte. Di contro, grondano gli applausi per questa Casertana, a cui Ugolotti sembra aver fornito un propellente speciale, un balsamo taumaturgico per tutte le ferite. Sono quattro le vittorie conquistate in cinque gare dall’ex tecnico del Benevento, un cambio di ritmo evidente che ha portato i falchetti ad un solo punto dal podio della classifica. Ad avere gli stessi punti dei rossoblu è il Melfi che ha impattato ad Aprilia in un match pirotecnico e ricco di gol. 4-4 il risultato tra pontini e lucani, per una gara dalle mille emozioni, dai continui ribaltamenti di fronte, dai colpi di scena a profusione. Non si sa chi debba rallegrarsi e chi rammaricarsi tra le due squadre, probabilmente ad uscire con una bocca permeata da un maggiore senso d’amarezza è il Melfi. Dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio addirittura di tre reti per una vittoria che sembrava ipotecata, improvvisamente c’è stato un black out che ha permesso ai laziali di pervenire al pareggio. A tre minuti dalla fine, nuovo vantaggio dei lucani, ma al fotofinish un Barbuti in giornata di grazia (tripletta per lui) ha gelato gli ospiti che hanno dilapidato l’impossibile. Diciamo che per il Melfi ha girato il collettivo dato che il poker è stato firmato da quattro giocatori diversi (Ricciardo, Neglia, Cardore e Cuomo), mentre nelle file pontine, ad entrare nel tabellino è stato anche Montella, oltre allo show di Barbuti. Pari pirotecnico anche a Foggia, ma con qualche gol in meno. È terminata 2-2 la gara tra i rossoneri e l’Ischia che ormai sembra aver smarrito la strada per la vittoria. Il vantaggio iniziale aveva illuso gli isolani che poi sono spariti dal campo, facendo sì che all’intervallo fossero i pugliesi ad andare in vantaggio. Poi, nella ripresa, un guizzo di Longo ha rimesso le cose apposto permettendo di strappare un punto allo “Zaccheria”, ma non ci sono molti motivi per sorridere in casa gialloblu. Non ce l’ha neanche l’Arzanese, caduta in casa del Sorrento. Imbarazzanti gli uomini di mister Marra che, dopo un minuto di gioco, già erano sotto per la rete di Improta. Primo gol in rossonero per il bomber partenopeo, sbloccatosi proprio in una partita in cui era importante conquistare l’intera posta. Infatti, dopo due giornate di astinenza con un solo punto conquistato, i costieri avevano l’impellenza di ritornare a vincere per non perdere contatto con il plotone di squadre che orbita tra le prime posizioni. Una gara senza storia al “Campo Italia”, con Canotto che nel secondo tempo ha chiuso i giochi, Sorrento che si è rilanciato in classifica, mentre si fa davvero buia la situazione per l’Arzanese. Continuano i problemi anche per il Messina a cui non è bastato il gol di Corona per avere ragione di un Poggibonsi che, a pochi minuti dalla fine, è riuscito ad evitare il flop sul campo dei peloritani. Frenata del Tuttocuoio, battuto in casa dal Castel Rigone, mentre il Martina Franca ne ha suonate quattro al Gavorrano.
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