Sono in arrivo incentivi fiscali, previdenziali e contributivi per chi usufruisce della legge 104 per assistere anziani e disabili in un contesto familiare, fuori cioè da strutture sanitarie pubbliche o private.
La nuova norma, che dovrebbe diventare una sorta di testo unico sull’assistenza, ha lo scopo di riordinare e aumentare gli incentivi previsti per chi assiste un familiare disabile ai sensi della legge 104 o un familiare dagli 80 anni in su: agli attuali permessi retribuiti, congedo straordinario, Ape social e incentivi fiscali potrebbero dunque aggiungersi dei contributi economici, nuove detrazioni per le spese e ulteriori agevolazioni per la pensione.
Sono previsti un assegno da 1900 euro, contributi figurativi per le assenze dal proprio impiego, detrazioni fiscali delle spese sostenute per l’assistenza per i caregivers, coloro che assistono un famigliare affetto da grave disabilità fisica.
Ai fini delle imposte sui redditi, al caregiver familiare verrebbe riconosciuto con il Ddl 2266 il beneficio della detraibilità dal reddito ovvero del credito d’imposta per metà delle spese sostenute e fino a un importo massimo di 1.000 euro annui. Il Ddl 2048 ipotizza, per chi si occupa di ‘un parente o affine’ con più di 80 anni e Isee non superiore a 25mila euro annui una detrazione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche pari al 19 per cento delle spese sostenute per l’assistenza fino a un tetto massimo di 10.000 euro annui. Il Ddl 2128 non prevede, invece, agevolazioni fiscali.
Il Ddl 2266 dispone che ai fini della conciliazione dell’attività lavorativa con quella di cura e di assistenza del caregiver familiare, i permessi previsti dalla 104, vengano estesi anche ai caregiver familiari assunti con ogni forma di contratto di lavoro subordinato e parasubordinato. Si parla anche dell’istituzione di un fondo ferie solidale a sostegno della conciliazione dell’attività lavorativa e di quella di cura e di assistenza prestata dal caregiver familiare.
Il Ddl 2048 prevede per chi ‘non è titolare di reddito’ ovvero ‘è incapiente parzialmente o totalmente’, ma assiste il parente anche una sorta di rimborso spese non superiore a 1.900 euro annui, che sarebbe corrisposto dall’Inps.
Il Ddl 2128 prevede con l’art.3 il riconoscimento al caregiver familiare della copertura a carico dello Stato dei contributi figurativi riferiti al periodo di lavoro di assistenza e cura effettivamente svolto, equiparati a quelli da lavoro domestico, che vanno a sommarsi ai contributi da lavoro eventualmente già versati. Gli articoli 4 e 5, sempre del Ddl 2128, riconoscono al caregiver familiare le tutele previste per le malattie professionali e la copertura assicurativa a carico dello Stato con il rimborso delle spese sostenute per sopperire alla vacanza assistenziale nei periodi di malattia o nei quali il prestatore di cure è impossibilitato ad assistere il proprio familiare.
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