Meno tasse sul lavoro: la manovra targata PD-M5s parte da quella che è considerata una assoluta priorità, come l’ha definita il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso dell’incontro con i sindacati a Palazzo Chigi, svelando che i pilastri della prossima Legge di Bilancio, saranno “temi come l’alleggerimento della pressione fiscale a partire dalla riduzione delle tasse sul lavoro, una nuova agenda di investimenti ‘verdi’, e un piano strutturale di interventi per il Mezzogiorno”.
Il Presidente del Consiglio ha anche voluto rimarcare come “sarà fondamentale una seria lotta all’evasione fiscale. Tutti devono pagare le tasse per pagarne meno”, le parole di Conte che poi ha aggiunto “abbiamo un quadro di finanza pubblica che ci impegna con vincoli ben precisi. Vogliamo tenere i conti in ordine”, ha aggiunto con il chiaro intento di strizzare l’occhio a Bruxelles con la quale – dopo mesi di turbolenza – sembra essere tornato il sereno.
Il Conte Bis, dunque, scalda i motori e dalle parti di Via XX Settembre si lavora per mettere a punto la prossima Legge di Bilancio che parte già, decisamente in salita, con un fardello di circa 30 miliardi: 23,1 per disinnescare le clausole di salvaguardia dell’IVA, 4-5 per finanziare le spese indifferibili. L’impalcatura, più nel dettaglio, la si conoscerà il prossimo 27 settembre,data da segnare in rosso sull’agenda del nuovo esecutivo, quando sarà presentata la nota di aggiornamento al Def (Documento di Economia a e Finanza) con i saldi di bilancio e gli obiettivi di crescita e deficit.