Legge di Stabilità. Via libera della Camera, ma Regioni attaccano: “Testo da modificare”

Via libera alla legge di stabilità. La Camera ha approvato il provvedimento con 372 voti favorevoli, e 73 contrari. Sedici invece si sono astenuti. Subito dopo si è tenuto il Consiglio dei ministri che ha approvato la nota di variazione al bilancio.

Tensione alta in Aula per Mario Monti, presente a Montecitorio per le dichiarazioni di voto, che è stato attaccato da Gianpaolo Dozzo, capogruppo della Lega alla Camera. “Qui dentro siete forti nei numeri, li avete, ma fuori c’è un paese allo stremo – ha detto Dozzo in Aula – I dati ufficiali parlano chiaro: non c’è solo un numero positivo dalla vostra parte, partendo dal record storico dei disoccupati”. Rivolto poi al premier, gli ha chiesto: “non si sente a disagio a ricoprire questa carica, lautamente retribuita, mentre i nostri giovani non trovano lavoro? Che fa presidente, perde il suo aplomb?”. Anche la Lega  ha accusato Monti di aver portato i cittadini in “un tunnel dove luce non c'è, ma solo buio pesto”. Prima dell’approvazione, il Governo era stato battuto in aula alla Camera, su un ordine del giorno al ddl stabilità che impegna l’esecutivo a “considerare un ampliamento della base imponibile” della Tobin tax. Il governo è andato sotto anche su un altro odg, che impegna l’esecutivo a promuovere la cultura e la lingua italiane all'estero. A contrastare invece la legge di stabilità, ci hanno pensato le regioni che puntano il dito contro tre aspetti della nuova norma: “la sanità, il trasporto pubblico locale e i servizi sociali”. A comunicarlo, il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani che, al termine della riunione dei governatori, ha precisato che le Regioni non si fermeranno, e chiederanno nuovi incontri con i rappresentanti del Senato perché “per le Regione è indispensabile che ci siano modifiche a quel testo”. Errani ha poi precisato : “E’ necessario cambiare questa situazione, diversamente, iniziative forti, oltre ai comuni, riguardano anche le Regioni”.

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