Legge elettorale, al ‘Rosatellum 2.0’ via libera della commissione Affari costituzionali

Via libera della commissione Affari costituzionali al ‘Rosatellum 2.0’. Il testo approderà nell’Aula di Montecitorio dalle 15 di martedì 10 ottobre. A favore hanno votato i deputati di Pd, Ap, Lega, FI, Ala, Ci e Direzione Italia. Contro si sono espressi Fdi, Al, M5s, Mdp e Si.

Mdp non dovrà raccogliere le firme per presentare le liste alle prossime Politiche, avendo costituito i suoi gruppi parlamentari prima del 15 aprile 2017. Lo prevede uno degli emendamenti al Rosatellum 2.0′ approvati dalla commissione Affari costituzionali di Montecitorio relativi, appunto, al tema sempre spinoso delle firme.

Un altro emendamento approvato dimezza, ma solo per le prossime elezioni, il numero di firme da raccogliere per tutti quei partiti o nuove formazioni che non sono in Parlamento o non hanno un proprio gruppo. Il numero di firme da raccogliere passa, dunque, da 1.500-2.000 a circa 750. Sarà quindi possibile, pure in questo caso solo per le prossime elezioni, che anche gli avvocati abilitati al patrocinio in Cassazione possano autenticare le firme per la presentazione delle liste elettorali.

Il relatore alla legge elettorale Emanuele Fiano (Pd) assicura di non aver mai pensato alla fiducia a chi gli chiede se esista la possibilità che il governo ‘blindi’ il testo a Montecitorio.

E’ un inciucio totale contro di noi,  tuona il deputato Danilo Toninelli di M5S subito dopo l’ok,  una legge senza preferenze, con le ammucchiate, le liste finte e la Lega che garantirà Berlusconi. Noi andremo in Aula a difendere gli italiani da questa porcheria.

Il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli conta sul fatto che la legge elettorale trovi finalmente il giusto equilibrio, trovando i voti sia della maggioranza che dell’opposizione. È un atto di serietà e responsabilità della politica.

 La legge elettorale,  sottolinea Renato Schifani (Fi),  contempera proporzionale e maggioritario. Forza Italia farà la propria parte perché sarebbe da irresponsabili portare il Paese a un voto che consegnerebbe l’Italia all’ingovernabilità.

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