Il senatore a vita, Giorgio Napolitano, prepara il suo discorso durante la discussione sul voto di fiducia per la Riforma Elettorale al Senato. Roma, 25 ottobre 2017. ANSA/CLAUDIO PERI

Legge elettorale: via libera alla prima fiducia. Napolitano: ‘Voto fiducia per salvaguardare stabiltà’

Passa la prima fiducia al Rosatellum con 150 sì, 61 no e nessun astenuto. I presenti sono stati 219 e i votanti 211. Passa così l’articolo 1 della riforma elettorale.

Come stabilito ieri dalla conferenza dei capigruppo, a partire dalle 14, le cinque chiame nominali per i cinque voti di fiducia, mentre le dichiarazioni di voto e il voto finale ci saranno domani mattina.

 Prende la parola nell’Aula del Senato il presidente emerito Giorgio Napolitano nel corso del dibattito sulla legge elettorale. Per prima cosa ringrazia il presidente Grasso per avergli consentito di parlare da seduto.

Nel corso del suo intervento in Aula, l’ex presidente della Repubblica  ha giudicato ‘Singolare e sommamente improprio il far pesare sul presidente del Consiglio la responsabilità di una fiducia che garantisse l’intangibilità della proposta in quanto condivisa da un gran numero di partiti’.  Ma si può far valere l’indubbia esigenza di una capacità di decisione rapida da parte del Parlamento,  si chiede Napolitano,  fino a comprimerne drasticamente ruolo e diritti sia dell’istituzione sia dei singoli deputati e senatori?.

L’interrogativo,  prosegue,  è sorto nelle ultime settimane con la posizione di fiducia su parti sostanziali del testo prima che si aprisse in aula alla Camera il confronto sugli emendamenti all’art.1. Il dilemma non è – per Napolitano – fiducia o non fiducia, anche perché non è mai stata affrontata, neppure dinanzi alla Corte, un’obiezione di incostituzionalità della fiducia. C’è però stato, nell’esperienza italiana, ricorso alla fiducia in occasioni e modalità molto diverse tra loro. Quali forzature può implicare e produrre il ricorso a una fiducia che sancisca la totale inemendabilità di una proposta di legge estremamente impegnativa e delicata? Mi pronuncio, con tutte le problematicità e le riserve che ho motivato, per la fiducia al governo Gentiloni, per salvaguardare il valore della stabilità, per consentire, anche in questo scorcio di legislatura, continuità dell’azione per le riforme.

 ‘Nessuno più di me poteva auspicare, all’unisono con il Presidente Mattarella, l’approvazione da parte del Parlamento, la più largamente condivisa, di una nuova legge elettorale’, ha detto il Presidente emerito: ‘Questa era divenuta urgente, anche se dovremmo essere consapevoli dell’anomalia di troppi, frequenti cambiamenti in Italia di una disciplina che dovrebbe essere ed è generalmente in Europa, costante per lungo periodo. E non essere rivista alla vigilia delle elezioni politiche generali’.

 Napolitano ha comunque assicurato il sì alla fiducia.
Cocis

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