La legge di stabilità divide i partiti politici. C’è chi approva e chi storce il naso. Soddisfatto solo in parte lo stesso Balduzzi, che al Tg1 ha dichiarato che “In Consiglio dei ministri c’é stato un confronto pacato ma serrato che ha portato a un intervento in sanità molto inferiore rispetto a quello paventato”. “Mi farò carico – ha aggiunto il ministro della Sanità- di presentare ai miei colleghi le ragioni per cui va ripensato l’intervento in campo sanitario”. La legge di stabilità, ha continuato Balduzzi, “contiene moltissime cose interessanti ma il profilo più problematico resta quello delle riduzioni sulla sanità, molto inferiori rispetto a quello paventato alla vigilia ma che incidono su un settore che ha già subito molte riduzioni negli ultimi anni e che complessivamente dà risultati ottimi pur con la spesa più bassa a livello europeo.
Bersani. Per Bersani il provvedimento così com’è va benissimo, ma dovrebbe tuttavia essere aggiustato su due punti: “serve un’occhiata molto precisa sugli effetti dei tagli alla sanità e temo che per la scuola si taglino 6.300-6.400 posti lavoro degli insegnanti”.
Vendola. Netto invece Vendola: “Bisogna dare uno stop al governo Monti. Il Pd deve decidere se vuole vincere le elezioni contro il sentimento del Paese e dopo che si è scorticato vivo ciò che resta degli italiani”.
Errani. Per Errani invece la legge di stabilità compromette alcuni settori, quali “sanità istruzione e servizi sociali sui quali insistono manovre che compromettono la possibilità di erogare servizi”. Così il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani.