Legge stabilità. Altolà dei partiti, Bersani: “Norme sulla scuola invotabili”

 

Partiti sul piede di guerra contro la nuova legge di stabilità. I leader delle diverse coalizioni sono determinati a ribadire il proprio stop alle nuove norme, nella serie di faccia a faccia con il premier Mario Monti, programmati per l’inizio di questa settimana.

A ribadire a voce alta  il proprio no ,Pierluigi Bersani, con cui un incontro non è ancora stato ufficialmente fissato.

“Voglio dirlo con chiarezza: noi non saremo in grado di votare così come sono le norme sulla scuola, sono norme al di fuori di ogni contesto di riflessione sull’organizzazione scolastica e finirebbero per dare un colpo ulteriore alla qualità dell’offerta formativa”, dichiara il segretario del Pd a proposito delle disposizioni contenute nella legge di stabilità.

“In questi giorni – aggiunge- continueremo con i dipartimenti del Pd e con i gruppi parlamentari nell’approfondimento della legge di stabilità e discuteremo con altri gruppi di maggioranza cercando il massimo di convergenza”. Nel rispetto dei saldi, “chiediamo al Governo di rendersi disponibile a modifiche significative. Noi metteremo attenzione alla questione fiscale cercando una soluzione più equa e più adatta ad incoraggiare la domanda interna”. Il Pd, continua Bersani, “metterà attenzione al tema ancora aperto degli esodati”.

In particolare il segretario del Pd punta il dito contro le norme sulla scuola: “così come sono, afferma, non saremo in grado di votarle”. “Voglio credere – conclude il leader dei democratici in un comunicato – che ciò sarà ben compreso dal Governo. Diversamente saremmo di fronte ad un problema davvero serio”.

 

Alfano.  Critiche alla nuova legge di stabilità, arrivano anche da Angelino Alfano: “E’ bastato l’arrivo del nuovo governo per fa vedere che noi è vero che non abbiamo abbassato le tasse, ma non le abbiamo aumentate. Se ci saranno passi indietro sulla detrazioni verrà violato un patto tra Stato e cittadini. Un tradimento che noi impediremo così come ci opporremo all’aumento dell’Iva”, ha ribadito il segretario del Pd.

 

Camusso.  E sull’aumento dell’Iva, interviene anche il leader della Cgil Susanna Camusso. “Bisogna smettere di annunciare aumenti possibili dell’Iva perché questi annunci hanno un ulteriore effetto moltiplicatore dei prezzi”.

Intanto oggi a Roma, centinaia di professori protestano davanti al ministero dell’Istruzione contro l’aumento a 24 ore dell’orario previsto dalla legge di stabilità. Senza simboli politici o di sindacati i docenti si sono radunati sulla scalinata del ministero con cartelli che spiegano come le ore di lezione sono solo una parte del lavoro svolto. Non sono mancate le “carote di protesta”a ricordare la manifestazione della scorsa settimana degli studenti. La protesta, al grido di “scuola pubblica, scuola pubblica”, è continuata per circa mezz’ora. “ Una protesta contro chi vuole distruggere la scuola pubblica – hanno spiegato gli organizzatori del flash mob – che abbiamo convocato con un semplice giro di sms. Una protesta nata dalla base, perché non ci sentiamo rappresentati dai sindacati”.

 

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