Vale 4,1 miliardi di euro il taglio di un punto delle aliquote Irpef. Lo prevede il testo sulla legge di stabilità secondo cui gli ‘sconti’ fiscali, con le esenzioni e il tetto porteranno “risparmi complessivamente pari a 1,156 miliardi di euro in termini di competenza annua”. Tuttavia il Governo starebbe valutando eventuali modifiche ad alcuni dei punti più contestati del ddl stabilità, quali la norma che introduce retroattivamente i tagli delle detrazioni e la stretta sui benefici per i permessi ai dipendenti pubblici che hanno parenti disabili. Se venisse approvata quest’ultima modifica, si potrebbero ottenere 49 miliardi di risparmi. “L’intervento trae origine – si spiega nella Relazione Tecnica- dalla maggiore incidenza percentuale nella fruizione dei permessi nel settore pubblico rispetto a quella riscontrata nel settore privato e dalla conseguente esigenza di ricondurre a livelli fisiologici”.
Aumento Iva di un punto. Dall’aumento di un punto dell’Iva per le aliquote al 21% e al 10% lo Stato potrebbe avere una perdita di gettito di 3,280 miliardi di euro. Lo si spiega nella Relazione Tecnica che precisa inoltre che la legge vigente, prevedeva in origine un aumento di due punti.
Messaggero: nel 2013 4 miliardi di tasse in più. Dunque nel 2013 gli italiani sarebbero costretti a pagare 4 miliardi di tasse in più. Lo rileva il Messaggero, Messaggero’ sulla base della Relazione Tecnica al provvedimento. Per quanto riguarda invece gli effetti delle singole misure, secondo il quotidiano l’imposta di bollo sulle transazioni finanziarie, introdotta come anticipazione della Tobin Tax europea, porterà nelle casse dello Stato 1,1 miliardi di euro ma provocherà anche una diminuzione del 30% delle compravendite azionarie e dell’80% di quelle relative ai derivati.
La diminuzione di un punto delle aliquote, attualmente al 23 e al 27%, dovrebbe portare ai contribuenti un beneficio di 6 miliardi di euro. Per quanto riguarda la detassazione dei salari di produttività, il beneficio è di 1,2 mld nel 2013 e di 400 mln per gli anni successivi. Per quanto riguarda l’Iva, il governo considera una riduzione di imposta di 3,3 mld, in quanto l’aumento di 2 punti delle aliquote al 21% e al 10% era già previsto dalla legge e di fatto aumenterà di 1 punto.
Fornero: Ci sono punti che non mi piacciono”. Si tratta tuttavia di stime aleatorie anche perché, come precisa Elsa Fornero, “su tale provvedimentoil Governo sta ancora discutendo, ci sono alcune cose che personalmente non piacciono neanche a me”. “Ci sono alcune cose che richiedono correzioni, ha dichiarato il ministro del Welfare, lo farò presente al presidente Monti e al ministro Grilli, credo che si possa correggere qualcosa, in particolare sulle questioni che riguardano le politiche sociali”. “Ne stiamo ancora discutendo – ha aggiunto la Fornero – perché è una legge di stabilità che dà un segno molto forte di riduzione delle aliquote fiscali sui redditi bassi. Ma ci sono alcuni aspetti che richiedono correzioni, e credo che ci sarà spazio per farne anche in Parlamento”. Per il ministro richiederebbero maggiori discussioni i punti inerenti alle politiche sociali. “Sono convinta – ha detto – che possiamo dare un messaggio di trasferimento di tassazione sui redditi un po’ più alti e uno sgravio ai redditi più bassi. Ma non possiamo farlo se affianchiamo questa misura con una revisione dei meccanismi che presidiano gli interventi in ambito sociale che sembrano andare in direzione opposta quindi, a mio avviso, è lì che bisogna lavorare”.