Il confronto parlamentare sulla legittima difesa e l’utilizzo di armi da fuocoparte con posizioni contrapposte. In area di governo la Lega è da sempre la più favorevole ad ampliare il concetto di legittima difesa e di conseguenza la possibilità di difendersi a mano armata, mentre predicano maggiore prudenza i Cinque Stelle che pur vorrebbero levare quelle ‘zone d’ombra e di incertezza’ per quei cittadini che vogliono difendersi quando la loro incolumità è in pericolo.
Forza Italia ha presentato al Senato un testo che prevede sempre una ‘difesa proporzionale all’offesa’. Tuttavia, non sarebbe punibile chi ha commesso un fatto costretto dalla necessità di difendersi da una offesa ingiusta, offesa da valutare – questa la novità – come ‘percepita dall’aggredito al momento dell’insorgenza del pericolo’. Inoltre non sarebbe altrettanto punibile chi abbia agito “in situazione di concitazione o paura”.
La posizione del Pd resta quella della proposta portata avanti dal governo nella scorsa legislatura. Il disegno di legge prevedeva la considerazione di legittima difesa una ‘aggressione in casa, negozio o in ufficio commessa di notte o l’introduzione con violenza’. Inoltre la colpa dell’agente sarebbe sempre esclusa quando l’errore è conseguenza del ‘grave turbamento psichico’. Resta comunque ferma la necessità che vi sia proporzionalità tra difesa e offesa e l’attualità del pericolo.