Quest’anno non c’era: «Ho sempre timore che la mia partecipazione risulti divisiva. E lo dico con un sentimento di tristezza, perché la storia della mia famiglia è fortemente accumunata dalla Resistenza. Se si crede nei valori della libertà e della democrazia, allora non si può essere fascisti. Temo però che vi sia sempre qualcuno che sia alla ricerca di una prova che questo non sia vero».
Una stoccata a chi in questi ultimi giorni non ha lesinato critiche a Giorgia Meloni, accusandola di non essersi dichiarata antifascista. «Fratelli d’Italia – ricorda in proposito Moratti – ha votato la risoluzione del Parlamento Europeo contro tutti i totalitarismi, fascismo compreso. Invece c’è l’impressione che il tema dell’antifascismo sia strumentale». L’ex-ministro ha anche rivelato di condividere «completamente» la lettera sul 25 aprile scritta dal premier Meloni per il Corriere della Sera. «L’ho letta e riletta – sottolinea -, cita l’amnistia voluta da Togliatti, cita Violante». Quindi conclude: «La mia storia e la mia famiglia sono molto lontane dal fascismo e credo di poter essere molto serena nel dare questa lettura».