Letta: Crisi di governo sarebbe follia. Imu: Nessun rinvio

“Una crisi di governo ora sarebbe una follia”. Non si può buttare, in questo particolare momento storico per l’Italia, tutto a mare. Enrico Letta rientra dalla visita lampo in Afghanistan con il pensiero rivolto alla crisi di governo e sulla necessità che il governo possa continuare il suo lavoro. “Voglio lavorare perchè il buon senso prevalga e sono convinto che prevalga altrimenti si entra in un avvitamento figlio dell’irrazionalità e non servirebbe al paese”. Il primo obiettivo resta, dunque, evitare una crisi di governo e riportare il paese alle urne. Ma il primo scoglio da evitare è l’Imu su cui il Pdl è pronto a non fare nessuno sconto. E il presidente del consiglio, su questo punto, conferma che non ci sarà nessun rinvio. “Si apre una settimana con due consigli dei ministri. Sull’Imu non c’è nessun rinvio perché c’è una data, il 31 agosto e la scadenza del 16 settembre”. Dunque, non ci dovrebbero essere ritardi per la definizione della riforma dell’Imu.

La visita in Afghanistan. Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, all’Afghanistan per visitare la base del contingente italiano ad Herat e poi incontrare a Kabul il presidente Karzai, conferma, tra l’altro che la missione Isaf si ferma nel 2014. “Ho voluto fortemente essere qui – ha detto il premier incontrando circa 1.200 militari dei 3.000 presenti in Afghanistan – per interpretare i sentimenti di vicinanza profonda dell’Italia per il vostro impegno. In questi anni difficili per il Paese a livello economico e per la stabilità voi avete interpretato al meglio l’immagine dell’Italia recuperando ed in parte riscattando le difficoltà. Il 2014 – ha proseguito – vedrà il termine dell’operazione Isaf ma noi siamo qui per dire al Governo di Kabul che non abbiamo intenzione di lasciare soli gli afghani. La missione Isaf – ha spiegato Letta ricordando che terminerà nel 2014 – deve trovare una finalizzazione positiva: noi siamo parte di un sistema in cui ognuno fa la sua parte. Nessun paese libero può sottrarsi agli impegni di stabilizzazione per la pace. Solo con la Nato, l’Onu e l’Unione europea possiamo risolvere insieme i problemi che il terrorismo e l’assenza di pace comportano”. Essere in Afghanistan, ha aggiunto il premier, “vuol dire difendere il nostro popolo e voi qui in questi anni avete difeso l’integrità della frontiera nazionale”. Solo riconsegnando l’Afghanistan “al suo popolo possiamo dire che la missione è compiuta”. Un lavoro, quello del contingente italiano che guida la base di Herat, in questo momento con la Brigata Julia a cui l’Italia “guarda con ammirazione e orgoglio per i progressi, per un mondo più stabile e sicuro”.

“La missione Isaf – precisa il presidente del consiglio – si ferma nel 2014 e una eventuale coda sarà concordata con gli alleati e sarà una missione diversa e totalmente limitata alla formazione del personale. Non ci sarà nessuna attività sul terreno e saranno impegnate poche centinaia di militari”.

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