Il premier Draghi stoppa Letta sulla tassa di successione. Il premier Draghi nella conferenza stampa post Consiglio dei ministri sul decreto Sostegni bis ha chiuso alla proposta avanzata dal leader del Pd: “Non ne abbiamo mai parlato, non l’abbiamo mai guardata. Non è il momento di prendere i soldi ai cittadini ma di darli“.
Ad aprire la discussione è stato Enrico Letta con un post sui social: “Su 7 del Corriere lancio la protesta di dote per i diciottenni. Per la generazione più in crisi un aiuto concreto per studi, lavoro, casa. Per essere seri va finanziata non a debito (lo ripagherebbero loro) ma chiedendo all’1% più ricco del Paese di pagarla con la tassa di successione.
“Il mio sogno è trattenere i ragazzi italiani in Italia, senza però farli restare in casa con mamma e papà fino a trent’anni. Il problema principale del nostro pese è che non fa più figli. Ci vuole una dote per i giovani, finanziata con una parte dei proventi della tassa di successione, e un accesso ai mutui-abitazione anche per chi non ha genitori in grado di fornire garanzie“.
La proposta di Letta non sembra convincere neanche Forza Italia. “Il segretario del Pd si scordi qualsiasi irricevibile aumento di tasse fino a quando ci sarà il Centrodestra al Governo – il commento di Roberto Occhiuto – se vuole mettere le mani nelle tasche degli italiani lo dica in campagna elettorale e proponga al Paese un esecutivo con al primo punto l’aumento della pressione fiscale. Per quanto ci riguarda quella di Letta è un’idea non percorribile da questo governo di unità nazionale che ha come obiettivi il superamento dell’emergenza sanitaria ed economica“.
Il leader del Pd quotidianamente attacca Salvini, ma destabilizza anche il governo. Zaia interviene : “Tutti i giorni c’è una questione. E glielo dice uno che governa…”.
Luca Zaia entra a gamba tesa nella polemica: “Sono d’accordo con Salvini, noi della Lega ci troviamo bene al governo. Se Letta non si trova bene esca pure”. Dura reprimenda. Quindi la discussione si sposta sulle riaperture. In particolare delle discoteche. “Sulle discoteche c’è ancora un retaggio culturale”, osserva Zaia, ma “grazie alle discoteche io son riuscito a pagarmi tutti gli studi e a laurearmi, la discoteca è produzione e promozione turistica, sono posti di lavoro”.
In una intervista al ‘Corriere della Sera’ Zaia ha poi spiegato come dovrebbero avvenire le vaccinazioni in vacanza. Lui è disposto a vaccinare anche gli stranieri, aveva detto giorni fa. Lo ha ribadito di nuovo. “Se un turista deve fare la seconda dose di vaccino , è giusto che noi gliela facciamo. E non soltanto agli italiani – ribadisce- : se ci autorizzano, anche agli stranieri”. Conclude Zaia: “La questione non è da affrontare come una complicazione. Si rilascia un certificato che riporta il lotto del vaccino; e poi il turista potrà far registrare la vaccinazione a casa. Semmai, dobbiamo smetterla di affidare le pratiche all’ufficio complicazioni affari semplici”.