"È venuto a trovarmi Oscar Camps, il fondatore di Open Arms. Bello scambio di idee. Tante preoccupazioni, e anche qualche elemento di speranza". Lo scrive su twitter Enrico Letta, segretario del Pd, pubblicando una foto che lo ritrae con Oscar Camps, fondatore della ong. +++ TWITTER/ENRICO LETTA +++ LA FOTO NON PUO' ESSERE RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE CUI SI RINVIA +++

Letta incontra Open Arms. Salvini: “Non ho parole”

Nel giorno in cui Matteo Salvini deposita una memoria di 100 pagine agli atti dell’udienza preliminare che lo vede imputato a Palermo di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per la vicenda della nave Open Arms  bloccata a largo di Lampedusa, ad agosto 2019,  Enrico Letta ha reso noto il suo incontro avuto con Oscar Camps, che dell’ong Open Arms è il fondatore. Il leader della Lega non l’ha presa bene e su Facebook ha scritto: «Sabato vado a processo proprio per uno (degli innumerevoli) sbarchi organizzati dagli spagnoli di Open Arms, e oggi il Pd riceve questi “signori” con tutti gli onori. Non ho parole, lascio a voi ogni commento, il tempo è galantuomo». Opposto il punto di vista di Letta, che sempre via Facebook aveva pubblicato la foto insieme a Camps scrivendo: «È venuto a trovarmi Oscar Camps, il fondatore di Open Arms. Bello scambio di idee. Tante preoccupazioni, e anche qualche elemento di speranza».  Letta pubblica una foto che lo ritrae con Oscar Camps, fondatore della ong. Nella foto Letta indossa una felpa con la scritta Open Arms.

Anche Giorgia Meloni va all’attacco. “Incontrare i rappresentanti delle categorie in ginocchio? Ma no, per il segretario del Pd la priorità è l’incontro con il fondatore dell’Ong Open Arms. Sempre a dimostrazione di quale siano i loro interessi principali”. Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni a proposito dell’incontro del segretario Dem Letta con i rappresentanti della Ong Open Arms.

In serata il leader del Pd ospite di ‘Piazza Pulita’ va all’attacco della mozione di sfiducia presentata da FdI nei confronti del ministro Speranza e sulla caduta di Conte evidenzia: Nella caduta del Conte bis “io ci ho rivisto qualcosa che avevo conosciuto. Conte è caduto per mano di Renzi. Iv ha detto basta e non c’erano più voti”. A suo avviso non c’è stato alcun “complotto”.

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