“Vedo che in tanti da Lega e Fdi mi invitano a prendere la strada del ritorno, ma io sarò impegnato a fare opposizione in Parlamento con tutta la determinazione che ho perché penso che questa destra non sia ciò di cui l’Italia ha bisogno” dice il segretario. Prodi: “Il cambiamento deve essere radicale perché i rapporti con il Paese si sono ristretti molto”
Prove tecniche di opposizione in casa dem. “Dobbiamo essere pronti a fare quello che gli italiani ci hanno chiesto di fare. Ci hanno dato il mandato di fare la prima forza di opposizione, un’opposizione intransigente, nell’interesse del Paese, in maniera costruttiva. Deve essere un’opposizione nel Parlamento e nel Paese. Di piazza, quando è necessario, e in Parlamento. Presenteremo nei prossimi giorni un’agenda di opposizione parlamentare”, dice il segretario del Pd Enrico Letta a Che tempo che fa, su Raitre.
Letta: “Quando ci sarà un momento di crisi, chiederemo elezioni anticipate”
“Vedo che in tanti da Lega e Fdi mi invitano a prendere la strada del ritorno, ma io sarò impegnato a fare opposizione in Parlamento con tutta la determinazione che ho perché penso che questa destra non sia ciò di cui l’Italia ha bisogno” continua Letta, replicando a una domanda sull’ipotesi di un suo ritorno all’insegnamento in Francia, alla Grande école Sciences Po Paris. Il governo “nasce con luna di miele, che non sarà lunga come si immagina”. Il leader del Pd assicura che “quando ci sarà un momento di crisi, chiederemo elezioni anticipate”.
“Spero in un’opposizione più unitaria possibile, che non ci sia concorrenza tra di noi” dice ancora Letta. “Lancio un appello alle forze politiche di opposizione, dobbiamo farla il più possibile insieme, ognuno con la sua agenda e il suo stile. Se non la faremo insieme avranno un grande vantaggio e non dobbiamo darglielo” perché “un governo di destra così sarà un problema per l’Italia”. Il Pd cambierà nome? “Discuteremo anche di questo. Tutti quelli che verranno al Congresso costituente e parteciperanno a questo processo saranno liberi di discutere di tutto. E’ un processo vero, profondo, di discussione e di dibattito. Se non lo facciamo adesso quando?”. Lo scioglimento del partito però non è un’opzione sul tavolo: “Se c’è una cosa che escludo è questa”. Letta immagina una “rigenerazione” del partito, con una nuova leadership, “lo faccio per spirito di servizio: farò la mia parte con la sobrietà necessaria e con l’idea di dare un futuro al mandato che questi cinque milioni italiani ci hanno dato che sia vincente”.
Il piano di Prodi per il futuro del Pd
“Il Pd va cambiato, dinamizzato, proiettato. Scioglierlo sarebbe come ripudiare la mia vita, una specie di suicidio, e non ho ancora una volontà suicida. Ma il cambiamento deve essere radicale perché i rapporti con il Paese si sono ristretti molto, vanno ricostituiti”. A dirlo è Romano Prodi, intervistato da Repubblica. “Qui bisogna ricominciare a parlare con la gente delle cose che si discutono a tavola, quindici o venti argomenti: dagli adolescenti alla droga, al lavoro, alla salute, alla ricerca – dice il fondatore dell’Ulivo – Ogni settimana venti persone ma non solo del Pd, anche esperti, ne discutono in rete con decine di migliaia di cittadini. Al sabato il segretario dem o chi per lui va di presenza in una città e ne fa una sintesi, a Milano se si dibatte di finanza, a Padova se di volontari. Dopo si fa il congresso sui nomi per la guida del Pd. E’ una utopia? Sì, ma questo si fa se si vuole rifare un partito. Prima di eleggere un segretario bisogna comporre una linea politica”.