LETTERE A YVES
Reading-spettacolo tratto da “Lettere a Yves Saint Laurent” di Pierre Bergé
con Pino Ammendola e la partecipazione straordinaria di Maria Letizia Gorga
musiche originali composte ed eseguite al pianoforte da Giovanni Monti
regia di Roberto Piana
dal 24 al 26 gennaio
Teatro di Villa Torlonia
Debutta in prima assoluta a Roma al Teatro di Villa Torlonia, dal 24 al 26 gennaio, LETTERE A YVES, reading-spettacolo tratto da “Lettere a Yves Saint Laurent” di Pierre Bergé e diretto da Roberto Piana. In scena Pino Ammendola e Maria Letizia Gorga, accompagnati dalle musiche originali composte ed eseguite al pianoforte da Giovanni Monti.
Si possono scrivere lettere d’amore senza nascondere nulla? Pierre Bergé lo ha fatto alla morte del suo compagno Yves Saint Laurent, dopo cinquant’anni passati insieme tra baruffe e gelosie, abbandoni e riappacificazioni, estasi e tormenti. Le lettere di Bergé, raccolte in un volume, sono state definite vere e proprie “lezioni d’amore”: sono del tutto sincere e non celano il lato oscuro dell’innamoramento, il dolore che sempre prima o poi lo accompagna. Sono il resoconto di “un’assenza sempre presente”, perché il ricordo di Yves segue il suo compagno ovunque: nelle case che hanno abitato, nei giardini di Marrakesh che amavano, persino nei luoghi dove Saint Laurent, sedentario e poco incline ai viaggi, non è mai stato.
Protagonista di “Lettere a Yves” è Pino Ammendola, autore e attore di lungo corso teatrale, cinematografico e televisivo, affiancato dall’attrice e cantante Maria Letizia Gorga, i quali danno voce alle parole, ai sentimenti, agli stati d’animo, ricreando luoghi e suggestioni grazie anche all’accompagnamento musicale di Giovanni Monti al piano.
La nota creatrice di profumi Laura Bosetti Tonatto sarà main partner dell’appuntamento. Il “naso” italiano più famoso nel mondo, chiamato anche da Buckingham Palace a realizzare una fragranza per la regina Elisabetta, ha creato per l’occasione il profumo Majorelle, ispirato al giardino di Marrakech più amato da Yves Saint Laurent e Pierre Bergé, che lo acquistarono riportandolo allo splendore originario. Le ceneri di Saint Laurent, per suo volere, sono state sparse nelle rose del giardino.