L’Europa secondo i Conservatori: modello confederale, frontiere sicure e famiglia al centro

Andare a votare non è soltanto un dovere civico ma è l’unico modo per provare a modificare quello che non va. Scegliere Fratelli d’Italia significa tutelare il nostro interesse nazionale e al contempo provare a realizzare un cambiamento storico in Europa. Ma cosa vogliono fare i Conservatori europei (ECR)? Quali sono le loro proposte principali?

Per ECR l’Europa è prima di tutto un concetto storico e culturale. Per loro esiste una comune identità con profonde radici legate alla tradizione ellenistica, romana e cristiana;

ECR si oppone a un’Unione europea (Ue) intesa come strumento per la realizzazione di un’agenda globalista che intende imporre il pensiero unico progressista, il multiculturalismo e il relativismo etico;

Per salvare l’integrazione europea ECR intende costruire un’Europa Confederale, ossia dove le nazioni rimangono sovrane e cooperano soltanto nei settori ritenuti strategici, in cui il ruolo del Consiglio europeo (capi di Governo) sia centrale e la Commissione europea non sia confusa con una sorta di “governo di un super-stato europeo”;

ECR vuole invertire il continuo accentramento di poteri verso Bruxelles e ridare senso ai principi di attribuzione, sussidiarietà e proporzionalità inscritti nei Trattati. Intende tutelare le prerogative degli stati nazionali e limitare qualsiasi interferenza indebita da parte delle istituzioni dell’Ue;

Al fine di garantire flessibilità ed efficienza propone di utilizzare tutti gli strumenti già previsti nei Trattati e in particolare le cooperazioni rafforzate e l’astensione costruttiva;

Per ECR l’Ue deve fare meno ma meglio. Deve agire soltanto quando gli Stati membri non sono in grado di farlo da soli e dove vi è un reale valore aggiunto;

La prossima Commissione dovrà limitare il peso amministrativo e burocratico derivante dalla normativa UE, in particolare per le Pmi;  

Contrastare il declino demografico: la famiglia al centro dell’agenda politica

ECR è consapevole che il nostro continente vive una profonda crisi demografica che mette a rischio la sua stessa esistenza. Per questo motivo chiede che gli Stati membri siano sostenuti nel realizzare un piano straordinario in sostegno della natalità e delle famiglie;

Abbandonare l’ideologia Green

I Conservatori europei desiderano limitare l’impatto negativo sul clima e tutelare l’ambiente ma sono convinti che la transizione ecologica non può essere guidata da una visione ideologica antagonista dell’uomo e dello sviluppo economico;

Per questo motivo propongono un approccio completamente opposto a quello promosso dall’Ue negli ultimi 5 anni e intendono rivedere gli aspetti più problematici del “Green deal”, a partire dalla messa al bando dei motori a combustione e quelli che interessano il settore edilizio;

Lavoreranno per garantire l’approvvigionamento energetico, a prezzi sostenibili, per famiglie e imprese attraverso un approccio tecnologicamente neutrale che comprende tutte le forme di produzione, compreso il nucleare di nuova generazione;

Continueranno a dare priorità a soluzioni dal basso e a sostenere pratiche come il riciclaggio e l’economia circolare da applicare tenendo in considerazione le specificità dei territori e delle comunità locali;

Sosterranno progetti europei per la ricerca e l’innovazione tecnologica e proporranno strategie in accordo con le aziende e non contro di esse. Sanno che è da queste ultime che arriveranno le soluzioni per inquinare meno, non dai burocrati di Bruxelles;

ECR sottolinea che agricoltori, allevatori e pescatori sono i veri ecologisti e per questo vuole sostenere con più risorse e meno regole il mondo rurale e fare in modo che l’Ue sia autosufficiente a livello alimentare;

Si impegnano a rivedere la PAC 2023/27, la strategia “Farm to fork” e vogliono introdurre in tutti gli accordi commerciali regole di reciprocità per il commercio di prodotti agricoli;

I Conservatori sono altresì consapevoli che i consumatori di tutto il mondo apprezzano i nostri prodotti perché ne riconoscono le caratteristiche uniche e distintive e ritengono fondamentale tutelare adeguatamente i prodotti artigianali e industriali, adottando ulteriori iniziative contro le pratiche sleali, la contraffazione e aumentando la protezione delle Indicazioni geografiche;

Per ECR l’Ue deve aiutare gli Stati membri a gestire i flussi migratori e non deve costringere i suoi cittadini ad accogliere masse di immigrati irregolari senza il loro consenso. Solidarietà e accoglienza devono essere garantite soltanto a coloro che scappano da guerre e persecuzioni e a chi entra legalmente nell’Ue;

ECR propone di controllare efficacemente i confini, aumentare i rimpatri e bloccare le partenze. Il loro obiettivo è quello di fare in modo che la maggior parte delle domande di protezione internazionale sia valutata nei paesi terzi, ossia prima che i richiedenti asilo (magari trasportati da delinquenti) arrivino nell’Ue;

A livello esterno propongono che l’Ue concentri i fondi su azioni mirate, che abbiano un impatto concreto nei paesi terzi, con l’obiettivo di migliorare le condizioni economiche e sociali e di garantire il “diritto a non emigrare”. L’accordo tra Ue e Tunisia e il Piano Mattei, adottato dal Governo Italiano, rappresentano i modelli ai quali si ispirano;

Sul piano interno per ECR bisogna lavorare di più per una effettiva integrazione fondata sul rispetto dei valori e dei modi di vita europei. Per loro l’integrazione non si realizza negando o cancellando le proprie radici culturali, le tradizioni e gli usi e i costumi;

L’erogazione di qualsiasi aiuto commerciale o strumento finanziario, a partire dal Sistema di preferenze generalizzate (GSP), dovrà essere condizionato dall’effettiva collaborazione dei paesi beneficiari per quanto concerne i rimpatri e il contrasto dell’immigrazione illegale;  

La priorità in ambito economico è quella di rilanciare la politica industriale e rafforzare il mercato comune. Target irraggiungibili, priorità sbagliate e regole inutili hanno provocato una grave perdita di competitività e provocato la de-industrializzazione del nostro continente;  

ECR propone una nuova strategia per l’industria europea con l’obbiettivo di tutelare le produzioni “Made in Europe” e intende lavorare per limitare al massimo la dipendenza dai paesi terzi, con una attenzione particolare riservata alle terre rare, ai semi-conduttori e alle batterie;

Autonomia strategica e commercio

L’UE è prima di tutto una potenza commerciale e la nostra economia necessità un commercio internazionale basato su regole condivise, libero e leale. ECR è favorevole a stipulare nuovi accordi con zone del mondo ritenute strategiche e che condividono i nostri stessi valori, regole e standard;

ECR vuole rafforzare l’autonomia strategica dell’Ue con particolare attenzione alle infrastrutture logistiche, alle nuove tecnologie e all’approvvigionamento energetico e di materie prime. Intende riportare le produzioni considerate strategiche in Europa;

Per continuare ad essere centrali sulla scena internazionale ECR vuole offrire un nuovo modello di cooperazione con i paesi in via di sviluppo fondato su un approccio da pari a pari, non predatorio e libero dai condizionamenti ideologici delle ONG. Intende promuovere investimenti che abbiano un impatto concreto usando strumenti innovativi come il “Global Gateway”.

Per una Ue forte e libera

ECR vuole che l’Ue sia capace per davvero di essere un soggetto geopolitico. Per questo propone di spendere di più e meglio in ambito di difesa e sicurezza;

ECR non vuole sostituire gli eserciti nazionali con un unico esercito europeo. Quello che intende fare è dotare l’Ue di strategie, mezzi e strumenti adeguati e per farlo propone di evitare duplicazioni inutili e sfruttare la forza del nostro mercato interno. In sostanza propone di assumerci le nostre responsabilità fino in fondo e di costruire un pilastro europeo all’interno della NATO in grado di operare in maniera autonoma per difendere i nostri interessi nel mondo;

Un’Ue protagonista nel mondo

ECR propone di continuare ad essere uniti nel contrastare l’espansionismo russo, sostenendo l’indipendenza dell’Ucraina, e nel limitare la crescente influenza cinese;

ECR sostiene il proseguimento del processo di pace in Medio Oriente dove il diritto di esistere e la sicurezza d’Israele rappresentano le condizioni imprescindibili per il riconoscimento di uno stato Palestinese indipendente;

ECR ritiene che nella sua azione esterna l’Ue dovrà dare priorità alla tutela dei Cristiani perseguitati nel mondo e alla difesa della libertà religiosa;   

Sicurezza e lotta al terrorismo

Purtroppo la minaccia terroristica, in particolare quella di matrice islamista, è ancora presente nel nostro continente. ECR si impegna a rafforzare le azioni di contrasto favorendo una maggiore cooperazione tra le forze di polizia nazionali ed EUROPOL.

La Criminalità organizzata non conosce frontiere e per questo ECR continuerà a rafforzare la cooperazione a livello europeo con una attenzione particolare alla lotta contro i narcotrafficanti che negli ultimi anni sono diventati sempre più potenti. La droga è un flagello che non deve essere sottovalutato, il contrasto al suo utilizzo sarà una delle sue priorità.

Intelligenza artificiale al servizio dell’uomo

Nella prossima legislatura ECR avrà un’attenzione particolare per gli sviluppi e le applicazioni dell’intelligenza artificiale (IA) la quale porta con sé sia grandi opportunità che grandi rischi. Per questa ragione persegue uno sviluppo dell’IA umano-centrico e vuole garantire la tutela della privacy e la libertà di espressione online;

Fonte: Andrea Guglielmi

 

Andare a votare non è soltanto un dovere civico ma è l’unico modo per provare a modificare quello che non va. Scegliere Fratelli d’Italia significa tutelare il nostro interesse nazionale e al contempo provare a realizzare un cambiamento storico in Europa. Ma cosa vogliono fare i Conservatori europei (ECR)? Quali sono le loro proposte principali?

Per ECR l’Europa è prima di tutto un concetto storico e culturale. Per loro esiste una comune identità con profonde radici legate alla tradizione ellenistica, romana e cristiana;

ECR si oppone a un’Unione europea (Ue) intesa come strumento per la realizzazione di un’agenda globalista che intende imporre il pensiero unico progressista, il multiculturalismo e il relativismo etico;

Per salvare l’integrazione europea ECR intende costruire un’Europa Confederale, ossia dove le nazioni rimangono sovrane e cooperano soltanto nei settori ritenuti strategici, in cui il ruolo del Consiglio europeo (capi di Governo) sia centrale e la Commissione europea non sia confusa con una sorta di “governo di un super-stato europeo”;

ECR vuole invertire il continuo accentramento di poteri verso Bruxelles e ridare senso ai principi di attribuzione, sussidiarietà e proporzionalità inscritti nei Trattati. Intende tutelare le prerogative degli stati nazionali e limitare qualsiasi interferenza indebita da parte delle istituzioni dell’Ue;

Al fine di garantire flessibilità ed efficienza propone di utilizzare tutti gli strumenti già previsti nei Trattati e in particolare le cooperazioni rafforzate e l’astensione costruttiva;

Per ECR l’Ue deve fare meno ma meglio. Deve agire soltanto quando gli Stati membri non sono in grado di farlo da soli e dove vi è un reale valore aggiunto;

La prossima Commissione dovrà limitare il peso amministrativo e burocratico derivante dalla normativa UE, in particolare per le Pmi;  

Contrastare il declino demografico: la famiglia al centro dell’agenda politica

ECR è consapevole che il nostro continente vive una profonda crisi demografica che mette a rischio la sua stessa esistenza. Per questo motivo chiede che gli Stati membri siano sostenuti nel realizzare un piano straordinario in sostegno della natalità e delle famiglie;

Abbandonare l’ideologia Green

I Conservatori europei desiderano limitare l’impatto negativo sul clima e tutelare l’ambiente ma sono convinti che la transizione ecologica non può essere guidata da una visione ideologica antagonista dell’uomo e dello sviluppo economico;

Per questo motivo propongono un approccio completamente opposto a quello promosso dall’Ue negli ultimi 5 anni e intendono rivedere gli aspetti più problematici del “Green deal”, a partire dalla messa al bando dei motori a combustione e quelli che interessano il settore edilizio;

 

Lavoreranno per garantire l’approvvigionamento energetico, a prezzi sostenibili, per famiglie e imprese attraverso un approccio tecnologicamente neutrale che comprende tutte le forme di produzione, compreso il nucleare di nuova generazione;

Continueranno a dare priorità a soluzioni dal basso e a sostenere pratiche come il riciclaggio e l’economia circolare da applicare tenendo in considerazione le specificità dei territori e delle comunità locali;

Sosterranno progetti europei per la ricerca e l’innovazione tecnologica e proporranno strategie in accordo con le aziende e non contro di esse. Sanno che è da queste ultime che arriveranno le soluzioni per inquinare meno, non dai burocrati di Bruxelles;

ECR sottolinea che agricoltori, allevatori e pescatori sono i veri ecologisti e per questo vuole sostenere con più risorse e meno regole il mondo rurale e fare in modo che l’Ue sia autosufficiente a livello alimentare;

Si impegnano a rivedere la PAC 2023/27, la strategia “Farm to fork” e vogliono introdurre in tutti gli accordi commerciali regole di reciprocità per il commercio di prodotti agricoli;

I Conservatori sono altresì consapevoli che i consumatori di tutto il mondo apprezzano i nostri prodotti perché ne riconoscono le caratteristiche uniche e distintive e ritengono fondamentale tutelare adeguatamente i prodotti artigianali e industriali, adottando ulteriori iniziative contro le pratiche sleali, la contraffazione e aumentando la protezione delle Indicazioni geografiche;

Per ECR l’Ue deve aiutare gli Stati membri a gestire i flussi migratori e non deve costringere i suoi cittadini ad accogliere masse di immigrati irregolari senza il loro consenso. Solidarietà e accoglienza devono essere garantite soltanto a coloro che scappano da guerre e persecuzioni e a chi entra legalmente nell’Ue;

ECR propone di controllare efficacemente i confini, aumentare i rimpatri e bloccare le partenze. Il loro obiettivo è quello di fare in modo che la maggior parte delle domande di protezione internazionale sia valutata nei paesi terzi, ossia prima che i richiedenti asilo (magari trasportati da delinquenti) arrivino nell’Ue;

A livello esterno propongono che l’Ue concentri i fondi su azioni mirate, che abbiano un impatto concreto nei paesi terzi, con l’obiettivo di migliorare le condizioni economiche e sociali e di garantire il “diritto a non emigrare”. L’accordo tra Ue e Tunisia e il Piano Mattei, adottato dal Governo Italiano, rappresentano i modelli ai quali si ispirano;

Sul piano interno per ECR bisogna lavorare di più per una effettiva integrazione fondata sul rispetto dei valori e dei modi di vita europei. Per loro l’integrazione non si realizza negando o cancellando le proprie radici culturali, le tradizioni e gli usi e i costumi;

L’erogazione di qualsiasi aiuto commerciale o strumento finanziario, a partire dal Sistema di preferenze generalizzate (GSP), dovrà essere condizionato dall’effettiva collaborazione dei paesi beneficiari per quanto concerne i rimpatri e il contrasto dell’immigrazione illegale;  

La priorità in ambito economico è quella di rilanciare la politica industriale e rafforzare il mercato comune. Target irraggiungibili, priorità sbagliate e regole inutili hanno provocato una grave perdita di competitività e provocato la de-industrializzazione del nostro continente;  

ECR propone una nuova strategia per l’industria europea con l’obbiettivo di tutelare le produzioni “Made in Europe” e intende lavorare per limitare al massimo la dipendenza dai paesi terzi, con una attenzione particolare riservata alle terre rare, ai semi-conduttori e alle batterie;

 

Autonomia strategica e commercio

L’UE è prima di tutto una potenza commerciale e la nostra economia necessità un commercio internazionale basato su regole condivise, libero e leale. ECR è favorevole a stipulare nuovi accordi con zone del mondo ritenute strategiche e che condividono i nostri stessi valori, regole e standard;

ECR vuole rafforzare l’autonomia strategica dell’Ue con particolare attenzione alle infrastrutture logistiche, alle nuove tecnologie e all’approvvigionamento energetico e di materie prime. Intende riportare le produzioni considerate strategiche in Europa;

Per continuare ad essere centrali sulla scena internazionale ECR vuole offrire un nuovo modello di cooperazione con i paesi in via di sviluppo fondato su un approccio da pari a pari, non predatorio e libero dai condizionamenti ideologici delle ONG. Intende promuovere investimenti che abbiano un impatto concreto usando strumenti innovativi come il “Global Gateway”.

 

Per una Ue forte e libera

ECR vuole che l’Ue sia capace per davvero di essere un soggetto geopolitico. Per questo propone di spendere di più e meglio in ambito di difesa e sicurezza;

ECR non vuole sostituire gli eserciti nazionali con un unico esercito europeo. Quello che intende fare è dotare l’Ue di strategie, mezzi e strumenti adeguati e per farlo propone di evitare duplicazioni inutili e sfruttare la forza del nostro mercato interno. In sostanza propone di assumerci le nostre responsabilità fino in fondo e di costruire un pilastro europeo all’interno della NATO in grado di operare in maniera autonoma per difendere i nostri interessi nel mondo;

Un’Ue protagonista nel mondo

ECR propone di continuare ad essere uniti nel contrastare l’espansionismo russo, sostenendo l’indipendenza dell’Ucraina, e nel limitare la crescente influenza cinese;

ECR sostiene il proseguimento del processo di pace in Medio Oriente dove il diritto di esistere e la sicurezza d’Israele rappresentano le condizioni imprescindibili per il riconoscimento di uno stato Palestinese indipendente;

ECR ritiene che nella sua azione esterna l’Ue dovrà dare priorità alla tutela dei Cristiani perseguitati nel mondo e alla difesa della libertà religiosa;   

Sicurezza e lotta al terrorismo

Purtroppo la minaccia terroristica, in particolare quella di matrice islamista, è ancora presente nel nostro continente. ECR si impegna a rafforzare le azioni di contrasto favorendo una maggiore cooperazione tra le forze di polizia nazionali ed EUROPOL.

La Criminalità organizzata non conosce frontiere e per questo ECR continuerà a rafforzare la cooperazione a livello europeo con una attenzione particolare alla lotta contro i narcotrafficanti che negli ultimi anni sono diventati sempre più potenti. La droga è un flagello che non deve essere sottovalutato, il contrasto al suo utilizzo sarà una delle sue priorità.

Intelligenza artificiale al servizio dell’uomo

Nella prossima legislatura ECR avrà un’attenzione particolare per gli sviluppi e le applicazioni dell’intelligenza artificiale (IA) la quale porta con sé sia grandi opportunità che grandi rischi. Per questa ragione persegue uno sviluppo dell’IA umano-centrico e vuole garantire la tutela della privacy e la libertà di espressione online;

 

Fonte: Andrea Guglielmi

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