L’emendamento con la norma salva-banche, se verrà dichiarato inammissibile nel decreto Semplificazioni, sarà trasformato in un mini-disegno di legge, sottoscritto da tutti i gruppi parlamentari che sostengono il governo. Avrebbe la corsia preferenziale al Senato e alla Camera, venendo approvato assieme al dl Liberalizzazioni. C’è una difficoltà a risolvere la questione nella maniera più lineare, e cioè inserendo l’emendamento nel decreto Liberalizzazioni alla Camera. L’aula di Montecitorio ne concluderà l’esame il 22 marzo, e il decreto scade il 24: in due gironi occorrerebbe chiudere la terza lettura in Senato. Il governo sta sondando gli umori dei gruppi di Camera e Senato, ma il suo timore é che se a Montecitorio si apre la possibilità a questa modifica, poi i deputati ne introducano altre. Di qui l’ipotesi di inserire l’emendamento nel decreto Semplificazioni, che é ora alla Camera e che deve passare ancora a Palazzo Madama. Verrebbe approvato solo qualche giorno dopo il dl liberalizzazioni; ma questo creerebbe qualche problema nei contratti delle banche. In più c’é l’incognita dell’inammissibilità dell’emendamento per estraneità di materia al dl semplificazioni. Ed eco il ‘piano B’: un disegno di legge di iniziativa parlamentare ‘bipartisan’, di un solo articolo, appoggiato da tutti i gruppi che sostengono il governo, che avrebbe una corsia preferenziale nei due rami del Parlamento. Potrebbe viaggiare autonomamente dai vari decreti e essere approvato in concomitanza con il dl liberalizzazioni.
(fonte ANSA)