Liberalizzazioni: Scatta il decreto. Monti: C’è roba vera

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha firmato il decreto sulle liberalizzazioni. La ricognizione del Capo dello Stato era cominciata sul testo grezzo arrivato dopo il varo da parte del consiglio dei ministri. Ed è stata perfezionata ieri a seguito dell’invio del testo formalizzato dalla ragioneria generale dello Stato. Il testo firmato dal presidente della Repubblica arriva in Gazzetta ufficiale e contiene anche qualche novità. Una su tutte riguarda le le imprese fornitrici della Pubblica amministrazione: il decreto stanzia 5,7 miliardi per il pagamento di enti e ministeri. Le risorse vengono trovate in parte riallocando fondi, in parte consentendo l’emissione, fino a 2 miliardi, di titoli di Stato. Altre novità del testo sulle liberalizzazioni riguardano alcune nuove norme sulla filiera agroalimentare e (ma sono di dettaglio) sulle rendite finanziarie. L’iter del provvedimento partirà dal Senato e per questo il testo circola già per le vie brevi tra alcuni senatori. I 97 articoli confermano in gran parte le indiscrezioni circolate il giorno del varo da parte del Consiglio dei ministri, dalle norme sui taxi a quelle sulle farmacie (con mini ritocchi), da quelle sui notai alla possibilità di creare Srl da parte di giovani con un solo euro, dal gas alla Rc Auto.

Il presidente del consiglio è soddisfatto del pacchetto sulle liberalizzazioni varato dal governo perché “c’è roba vera”. Monti  per quantificarne l’impatto ha citato uno studio di Bankitalia del 2009, secondo cui “nel settore dei servizi abbiamo in Italia un ‘mark-up’, un margine di profitto, che è sensibilmente superiore a quello del settore manifatturiero”. “Se il mark-up dei servizi fosse abbassato al livello medio che caratterizza l’Eurozona – spiega il premier- si determinerebbe un aumento del Pil nel lungo periodo dell’11%, e la metà dell’aumento avrebbe luogo nei primi tre anni”.

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