L’emergenza coronavirus non ferma la guerra in Libia. Nella notte tra il 20 e il 21 marzo 2020 Haftar ha lanciato dei missili sul centro di Tripoli, zona abitata prevalentemente da civili e soprattutto senza istallazioni militari. Sono stati colpite diverse abitazioni ma non si registrano danni a persone. Un attacco che ha violato la tregua trovata nelle scorse settimane con l’Italia che invita il generale a fermare il fuoco soprattutto in questo periodo di emergenza per il Covid-19.
La condanna dell’Italia è arrivata direttamente con un post su Twitter dell’Ambasciata: “Abbiamo accolto con favore – si legge – la disponibilità del Governo di Accordo nazionale ad aderire ad una tregua umanitaria per contrastare la minaccia posta dalla diffusione del coronavirus. Condanniamo con fermezza i continuati, inaccettabili bombardamenti che negli ultimi giorni hanno colpito i quartieri residenziali di Tripoli, causando numerosi morti. Rinnoviamo al generale Haftar e alle sue forze la richiesta di accogliere in maniera costruttiva l’appello per una cessazione delle ostilità“.
L’emergenza coronavirus non ferma gli attacchi del generale Haftar. Nonostante i continui appelli alla tregua, i militari dell’Esercito continuano a lanciare missili sul centro di Tripoli uccidendo decine di civili. In uno degli ultimi bombardamenti ci sono stati quattro morti, tra cui tre bambini. Il conflitto in questa area è ripreso dopo un brevissimo stop causato proprio dal diffondersi del Covid-19 in questa zona. Gli appelli al cessate il fuoco, però, non si fermano con l’Italia che continua ad essere in prima linea e a chiedere ad Haftar di finire con gli attacchi e pensare a combattere l’epidemia del virus che sta colpendo l’intera zona africana.