Il premier del governo di accordo nazionale libico, Fayez al Sarraj, ha chiesto ieri a Italia, Usa, Regno Unito, Algeria e Turchia di “attivare gli accordi di cooperazione di sicurezza” per “respingere l’attacco a Tripoli, condotto da qualsiasi gruppo armato”. Lo riferisce oggi l’ufficio stampa dello stesso governo libico, riconosciuto dall’Onu, in un post su Facebook. Sarraj ha inoltre chiesto ai cinque Paesi di “cooperare con il governo di accordo nazionale nella lotta alle organizzazioni terroristiche”, all’immigrazione clandestina e ai trafficanti di esseri umani.
“La soluzione alla crisi libica può essere solo politica, non militare. Per questo motivo continuiamo a respingere qualsiasi tipo di interferenza, promuovendo invece un processo di stabilizzazione che sia inclusivo, intra-libico e che passi per le vie diplomatiche e il dialogo”. Così fonti della Farnesina all’indomani della lettera inviata dal presidente libico al Sarraj all’Italia e ad altri Paesi circa la richiesta di aiuti militari.
Si fa sentire anche l’Europa. “Sollecitiamo tutte le parti a trattenersi dall’alimentare le tensioni e azioni militari in Libia, e a ridimensionare qualsiasi azione che possa portare ad un’escalation. L’unica soluzione” possibile in Libia “è politica”. Così il portavoce della Commissione europea per gli Esteri Peter Stano, ad una domanda sulla recente richiesta del premier del governo di accordo nazionale libico, Fayez al Sarraj, di assistenza militare alla Turchia.