Andrea Lorusso non è più l’addetto stampa dell’assessore al Welfare della Regione Piemonte, la leghista Chiara Caucino. Il giovane staffista, finito tra le polemiche per le foto che lo ritraggono in preghiera davanti alla tomba del Duce e gli aforismi mussoliniani postati su Facebook, è stato rimosso dall’incarico. Non ha dunque sortito effetti l’autodifesa di Lorusso, che aveva definito i suoi post «una goliardata da ragazzo».
Non sono un fascista, ha precisato, forse la mia colpa è di non essere stato nello schieramento degli ‘anti’. L’assessora Caucino si era subito dissociata, minacciando querele nei confronti di chiunque colleghi la mia immagine a una visione fascista del mondo. Duro è stato anche l’intervento sul caso del governatore del Piemonte, Alberto Cirio. «Posizioni e parole di questo tipo sono inaccettabili», ha detto il presidente della Regione, «verificherò direttamente la situazione, perché il rapporto tra gli assessori e il proprio staff è di carattere fiduciario».