Licenziamento disciplinare senza preavviso: si è conclusa così l’esperienza del dottor Vito Lorusso all’istituto oncologico ‘Giovanni Paolo II’ di Bari.
Il primario era stato arrestato in flagranza di reato dalla polizia nel suo studio: avrebbe chiesto soldi non dovuti ai suoi pazienti per delle visite di controllo, in realtà garantite gratuitamente, con la promessa di far saltare loro la lista di attesa per un esame. Deve rispondere di concussione e peculato che avrebbe commesso nei confronti di 17 pazienti. Il medico è tuttora ai domiciliari dopo aver trascorso in carcere le prime notti successive al provvedimento.
L’inchiesta della Procura era stata avviata nel novembre del 2022 dopo la denuncia di una paziente che alle autorità avrebbe raccontato di “situazioni disperate che ponevano i pazienti in una condizione di vera e propria sudditanza psicologica”. Attraverso “minacce implicite”, Lorusso avrebbe denigrato “costantemente il Servizio sanitario nazionale nonché i suoi stessi colleghi. Avrebbe inoltre “prospettato rischi e vantato le proprie competenze”, rassicurando i suoi pazienti e catturando “la loro benevolenza per incassare denaro”.
Vito Lorusso dal 27 agosto 2012 è stato dirigente responsabile dell’Unità Operativa di Oncologia Medica dell’Ospedale Oncologico Irccs di Bari.
Dall’1 marzo 2006 al 26 agosto 2012 è stato dirigente responsabile presso l’Uo di Oncologogia medica al Vito Fazzi