Il caldo torrido registrato in Italia sta causando diversi problemi in molte aree del nostro Paese, tra incendi ed emergenza siccità. In Liguria, in particolare, il mare sta facendo registrare temperature da record mentre sui monti stanno esplodendo vecchi residuati bellici.
MARE CALDO IN LIGURIA: I RISCHI
Già da alcune settimane ARPAL ha messo in guardia sulle temperature calde registrate in mare. A Punta Chiappa, tra Camogli e Portofino, nei giorni scorsi si sono toccati i 29 gradi, una temperatura mai raggiunta prima.
Gli effetti del mare bollente in Liguria sono già visibili, dall’invasione di meduse alla fioritura dell’alga “Osteopsis ovata”, che comunemente vive nelle calde acque tropicali. Il Comune di Genova, a proposito della presenza in mare dell’alga “Osteopsis ovata”, ha fatto sapere tramite una nota che l’alga è potenzialmente tossica, ma ha precisato, inoltre, che allo stato attuale non c’è alcun rischio per la salute e la balneazione.
Nella nota del Comune di Genova si legge: “Le condizioni meteo marine e l’innalzamento della temperatura dell’acqua hanno prodotto un abbondate fioritura dell’alga Osteopsis Ovata, alga che in alcuni casi può comportare effetti temporanei e rapidamente reversibili sull’uomo causati dal contatto e dall’inalazione dell’aerosol marino che possono interessare le prime vie respiratorie. Proprio per scongiurare questo rischio, ARPAL ha iniziato i rilevamenti e il monitoraggio già dal primo giugno. A seguito degli ultimi rilevamenti, dunque, ARPAL ha reso noto che la fioritura algale abbondante rende necessario entrare in fase di allerta”.
Le alte temperature registrate nel mar ligure preoccupano anche in vista dell’autunno. Come spiega ‘La Repubblica’, il mare bollente è la migliore benzina per i temporali autorigeneranti, che già in passato hanno messo in ginocchio le province della Liguria: quando l’aria calda da sud si scontra con quella fredda proveniente da nord, si producono acquazzoni, mareggiate, trombe d’aria. Preoccupa anche il rischio frane: la siccità ha reso la Liguria aridissima e si teme che le forti piogge non siano assorbite, provocando il distacco di blocchi in una terra già fragile.
LIGURIA, SUI MONTI ESPLODONO I VECCHI RESIDUATI BELLICI
Non è solo la situazione del mare a preoccupare i liguri: i monti, infatti, stanno bruciando. Nei giorni scorsi sono stati cancellati 24 ettari di vegetazione alle spalle di Sestri Ponente e, secondo i Carabinieri forestali, a provocare il maxi incendio potrebbero essere stati alcuni residuati bellici della Seconda Guerra Mondiale, “ben nascosti da decenni sotto circa mezzo metro di sassi”. Sono anche spuntati i resti di due moschetti dell’epoca.
Serviranno ulteriori accertamenti, ma sempre secondo i militari, come riporta ‘La Repubblica’, è possibile che “tali prodotti esplodenti si siano spontaneamente accesi a causa delle elevate temperature atmosferiche e del loro progressivo naturale deterioramento che, in alcuni casi e a seconda del tipo di esplosivo, può renderli altamente instabili”.
L’incendio che ha divorato 24 ettari di vegetazione alle spalle di Sestri Ponente ha avuto origine in una zona impervia della collina, tanto che si è reso necessario anche l’intervento di Canadair ed elicottero. Le fiamme si sono avvicinate ad alcune abitazioni, che sono state prontamente evacuate.